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Mancini: "Spero di rinnovare ad ottobre"


«Dopo due anni è bello ritrovare la Juventus, allo stadio si respira un'atmosfera molto bella, se ne parla da settimane, speriamo vada tutto bene…». Ha parlato di tutto Alessandro Mancini, ai microfoni di Sky, dalla nazionale alla questione contratto, fino alla grande sfida di domenica. «Dobbiamo cercare una rivincita dopo quel quattro a uno in casa. Loro hanno Buffon, che per me è anche più decisivo di Trezeguet. Ma prima c'è la Dinamo, un ricordo negativo, non solo per la partita che abbiamo perso, ma per quel casino con l'arbitro (testuale) ». Un casino costato carissimo alla Roma, che solo nella scorsa stagione è stato cancellato dal cammino della squadra giallorossa, che con la vittoria di Lione (al brasiliano è stato chiesto anche di fare la telecronaca del suo gol mentre correvano le immagini, e se l'è cava piuttosto bene) è arrivata ai quarti di Champions, prima dell'infausta trasferta di Manchester. «Quel 7-1 ci dovrà servire per dare forza e carica alla squadra, dobbiamo giocare senza paura, con personalità mettendo in mostra la nostra qualità e il nostro gioco. Speriamo di esordire bene, è fondamentale partire con il piede giusto in una manifestazione come la Coppa dei Campioni, in cui la Roma può fare molto. Possiamo vincere lo scudetto quest'anno. E poi abbiamo un giocatore come Totti, il miglior giocatore in attività, uno che si meriterebbe il Pallone d'Oro».Oltre a Totti, nella rosa della Roma quest'anno ci sono anche due nuovi acquisti che giocano o possono adattarsi nel suo stesso ruolo, Giuly ed Esposito, ed un Vucinic ritrovato. «Quest'anno si riparte tutti da zero, titolari e riserve, chi starà bene in quel momento giocherà. Chiaro che venire sostituito non fa piacere a nessuno, ma fa parte del calcio. È l'allenatore che comanda, è una scelta sua che dobbiamo rispettare». Stesso discorso per le scelte di Dunga, che lo sta tenendo fuori dal giro della nazionale brasiliana. «Purtroppo in questo periodo non ho fatto parte della lista dei convocati, cercherò di ritornarci. Nasce tutto dal fatto che gioco in un ruolo diverso, non più terzino ma attaccante, e davanti ho molta concorrenza, gente come Ronaldinho e Robinho. Con tutto che io non mi sento inferiore a nessuno». Inevitabile l'accenno al contratto, che si pensava potesse essere firmato già nei primi giorni di settembre, appena dopo la chiusura del mercato. «Mi hanno cercato Inter, Real, Lione e Liverpool, ma spero che si possa trovare un accordo con la società per il rinnovo, penso che se ne riparlerà il prossimo mese. Per me la cosa importante adesso è pensare a giocare, non il contratto. I tifosi romani sono calienti, come pure i brasiliani, e io qui sto bene, è come una seconda casa». «Ho parlato con il suo procuratore, ho visto segnali di apertura - conferma Daniele Pradè - affronteremo la questione all'inizio di ottobre, in completa serenità. Abbiamo una soglia di 2.5 milioni di euro, non è certamente una cifra trascurabile. Sono pochissime le società che possono offrire il doppio o il triplo. Pensate a Mexes, è rimasto perchè sa che qui può migliorare ancora. E poi a Roma si vive benissimo». È un contratto importante quello che lo attende e l'esterno brasiliano sta facendo pratica di investimento. «Sto iniziando a fare operazioni finanziarie, e nell'ultimo periodo sono andate bene. Tranne due settimane fa… pazienza». Si rifarà: nella peggiore delle ipotesi andrà a prendere i 2.5 milioni netti a stagione garantiti a Mexes.