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Spalletti: "Juan ha grande personalità"


«Le vittorie sono il miglior viatico per trasmettere entusiasmo, a volte generano qualche vizio ma una partita vinta deve essere una normalità e non deve creare rilassamento». È costretto a fare il pompiere Luciano Spalletti al termine della partita con la Dinamo Kiev. La Roma ha ottenuto la quinta vittoria consecutiva tra Supercoppa Italiana, Campionato e Champions, sarebbe facile a questo punto lasciarsi trasportare dai facili entusiasmi. Spalletti però è convinto del contrario perché quello giallorosso è ormai un gruppo maturo. «I ragazzi sanno da soli quello che devono fare. Sono sicuro che non si faranno prendere dall'entusiasmo». Una prima prova di maturità c'è stata ieri sera, nella gestione della partita. «C'è poco da dire, abbiamo dimostrato grande equilibrio, abbiamo aspettato il momento adatto e abbiamo mantenuto attenzione alla gestione del gioco. Siamo stati poco concreti? In alcune occasioni abbiamo avuto un po' di sfortuna ma siamo andati forte, abbiamo creato molto». Nonostante il momento positivo però Spalletti non se la sente di fare promesse, non l'ha mai fatto perché non rientra nel suo modo di pensare. A chi gli chiede dove può arrivare la Roma in campionato e in champions, Spalletti risponde così. «Noi siamo attrezzati per tentare di vincere. Io quando faccio le scelte, le faccio sempre perché voglio vincere le partite però non posso promettere niente. Non posso dire vinceremo questo o vinceremo quello, non rientra nel mio modo di pensare». Un passo per volta quindi, anche perché sia in Italia sia in Europa le avversarie sono tutte di livello. Ne sa qualcosa l'Inter, sconfitta dai turchi del Fenerbahce. «Mi dispiace per la sconfitta dell'Inter perché io in Europa faccio il tifo per le squadre italiane, spero che passino il turno».Juan ha disputato un'altra grande partita dopo quella di domenica scorsa a Reggio Calabria. Spalletti, che di solito non ama parlare dei singoli, per il brasiliano fa un'eccezione. «Nel passaggio tra Juan e Chivu cambia pochissimo. Sono entrambi abituati a giocare a sinistra e questo va bene perché Mexes il meglio di se lo dà a destra. Juan ha grande personalità e intelligenza, sa gestire le situazioni difensive. Di testa è insuperabile e sa entrare in scivolata dà grande sicurezza alla squadra. Si è integrato benissimo con il resto della squadra perché è un bravissimo ragazzo, sia in campo sia fuori. La sua sostituzione? Pura prevenzione. Lui accusa ancora i postumi della Coppa America che non gli ha permesso di svolgere al meglio la preparazione. Si sa dosare perché è un ragazzo intelligente e per questo l'ho tolto». In compenso ci sono giocatori come Ferrari e Pizarro che stanno lentamente riprendendo la forma migliore. «Alcuni giocatori stanno mettendo minuti nelle gambe, questa è la strada migliore da seguire». Ieri il primo gol stagionale di Perrotta, che superati i problemi fisici sta tornando quello dello scorso anno. Guai a dire però che è insostituibile, non ci sono giocatori insostituibili secondo il tecnico giallorosso. «Perrotta era alla seconda partita, con Giuly al suo posto abbiamo giocato bene lo stesso, tanto che qualcuno ha cercato anche di creare un dualismo tra i due. In quel ruolo comunque ci possono giocare anche Mancini e Taddei, non ci sono problemi». Archiviata la vittoria con la Dinamo, ora si pensa solo alla Juventus. «Difficile non pensare alla gara con la Juve, ci si pensa sempre perché è una partita importante».