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De Rossi: "Noi grandi grazie a Spalletti"


E'un Daniele De Rossi a tutto tondo, quello che si è confessato ieri pomeriggio ai microfoni di Sky. Capitan Futuro ha parlato di Spalletti «diventerà uno dei più grandi in assoluto» e di Totti «un amico per la pelle, se torna in Nazionale gli lascio la maglia numero 10» ma anche del suo futuro «vorrei rimanere qui per sempre» e degli obiettivi da raggiungere con la maglia della Roma «mi piacerebbe vincere la Champions e lo Scudetto».LA SFIDA ALL'INTER «Di sicuro non ci sono 17-20 punti di differenza come lo scorso anno. Secondo me la Roma dal punto di vista del gioco è superiore, è questa la cosa che ci differenzia da loro. L'Inter è più vincolata a quei grandissimi campioni che ha in squadra. Se a loro manca Ibrahimovic, che secondo me è il più forte di tutti, perde di più di quanto possiamo perdere noi come squadra se ci manca un giocatore importante».MANCHESTER «Non parlo di vendetta, ma vogliamo dimostrare a uno stadio intero che voleva l'ottavo gol, che siamo un'ottima squadra. Nessuno di noi ha dimenticato, forse anche a Roma avrebbero cantato "8-1 perché no"».SPALLETTI «Al di la del discorso tattico e tecnico secondo me diventerà uno dei più grandi in assoluto anche dal punto di vista degli equilibri dello spogliatoio. Questo è uno dei meriti più grandi che ha avuto, ha ricostruito uno spogliatoio che prima non esisteva, ha avuto un'importanza incredibile per la Roma. L'azione contro la Dinamo Kiev è stata una delle più belle della storia? Non lo so, però di azioni belle ne abbiamo fatte molte negli ultimi anni».TOTTI «Francesco è un amico per la pelle. Quando ero più giovane lo vedevo come un idolo, un leader come potevano essere Giannini, Voeller, un fuoriclasse assoluto. Poi è romano e c'è sempre qualcosa in più degli altri. Facevo il raccattapalle quando lui giocava, poi pian piano si è creato questo rapporto di simpatia tra di noi. Se tornerà in Nazionale sarò ben contento di ridargli il numero 10».ROMA A VITA «Qui sto benissimo. A Roma non sei popolare, diventi un idolo. Fin da bambino ho sognato di rimanere a Roma per sempre, non pensavo che avrei potuto realizzare questo sogno. Pensavo di arrivare fino alla Primavera e poi essere dirottato altrove, invece è andata a finire così e adesso la prospettiva di rimanere per sempre qua è sempre più concreta. La società penso che sia d'accordo, anzi ne sono sicuro».SCUDETTO O CHAMPIONS «Il sogno da realizzare è vincere lo scudetto o la champions con la maglia della Roma. Tra i due obiettivi non so scegliere: lo scudetto mi piace molto ma con la Champions rimani sempre di più nella storia».LA LAZIO «Non ci giocherei mai nella vita. Nemmeno per 12 milioni di euro l'anno ma nessun tifoso della Lazio vorrebbe mai che io giocassi in biancoceleste. Anche se poi li rispetto tanto perché loro rispettano me nel quotidiano. Sarebbe un incubo sia per me sia per loro».RE D'EUROPA «Mi sento un centrocampista completo, se sono tra i centrocampisti più forti d'Europa lo lascio dire alla critica, che già lo ha detto tante volte, e a me questo ha fatto piacere. Spero di diventare uno dei più forti, il mio obiettivo non è fermarmi ma migliorare. Gerrard e Lampard, però, sono più forti di me. Certo, non hanno vinto un mondiale ma non hanno nemmeno dato una gomitata...».IO E IL RUGBY «Mi piace il rugby, mi sento un mediano. Non un mediano di apertura ma di mischia, perché buttarsi lì in mezzo mi piace. E' Troncon il mediano di mischia della Nazionale vero?»IN RITIRO «Si gioca a carte, alla play station, si vede un film su dvd, si naviga su internet. Facciamo delle sfide, nel 99 per cento dei casi sono a calcio. Le penitenze sono quelle che si facevano tanti anni fa quando si giocava a calcio balilla, si passa sotto al tavolino. Chi perde "bacia la vecchia"».