C'è solo l'A.S.Roma!

L'Inchiesta di Daniele Galli de Il Romanista sui bagarini


CON LE NUOVE NORME ANDARE ALLO STADIO E' UNA IMPRESA. NON PER TUTTI Fotocopie del link di Listicket, l'internet point aperto anche la domenica, uno a fare da palo e la legge Amato viene regolarmente aggirata. I napoletani: «Non abbiamo scelta...»«O bissenness vero lo sai chi lo fanno? Loro. Chilli là». L'indice destro è puntato sull'Olimpico, in una mano sei biglietti di Roma-Juve, nell'altra un telefonino con la foto di una giovane donna che tiene in braccio un bebè. Pasquale ha 26 anni, è di Fuorigrotta, Napoli. Fa il bagarino per lavoro. «Macché per lavoro, capo. Io questo lo faccio per sopravvivere». A mezzogiorno le prime file di tifosi spargono qua e là accenni di romanismo. Da quando il mondo è nato, a Roma-Juve ci si va sempre tre ore prima. Vuoi mettere l'atmosfera, il pranzo insieme, la tensione alla vigilia e il giornale sotto braccio? A mezzogiorno, con le prime file di sciarpe giallorosse, sul ponte Duca d'Aosta ci sono già loro. I bagarini. COME TI AGGIRO LO STATO Il decreto Pisanu sui biglietti nominativi, nelle sue finalità, mirava ad identificare gli autori di violenze allo stadio. Ma anche a contrastare il bagarinaggio e la falsificazione dei biglietti. Se avete dei dubbi, cliccate su http://www.ticketone.it/newsComplete.jsp?cdNews=4395&idCat=51 . In effetti, se compro il biglietto di Roma-Juve il giorno stesso della partita, di domenica, come faccio a cambiare il nominativo? Un vecchietto con gli occhialetti, la faccia simpatica, ci svela il segreto di Pulcinella. Lui fa parte della schiera, piccola ma nutrita, dei bagarini romani. I tagliandi li vende all'angolo tra ponte Duca d'Aosta e lungotevere Thaon di Revel: «Guarda, è facilissimo. Su via Poletti, poco prima di spuntare su piazza Mancini, c'è un internet point dove vanno tutti. Là puoi fare in santa pace il cambio del nominativo. Ma tu ce l'hai il biglietto?». Come no. Dalla tasca estrae un po' di fotocopie con il link per fare il cambio del nominativo. Praticamente, un servizio aggiuntivo "alla clientela". «Li tengo in macchina, ne ho ‘na cifra», ammicca. L'internet point esiste davvero. Fuori, un napoletano fa da palo. All'interno, una ragazza da tratti somatici orientali fa finta di niente. Testa china, i clienti arrivano e pagano il servizio. Accanto ai computer accesi, un altro napoletano spiega al cliente come fare per cambiare il nome dell'utilizzatore su Listicket.it . I biglietti di Roma-Juve sono appoggiati a lato dei pc. Tutto perfettamente in regola, il sistema viene rispettato e candidamente aggirato. Fatta la legge, trovato il modo per fregarla. Legalmente.LA BORSA VALORI Due ragazzi di Napoli fanno su e giù per il vialetto che da piazza Mancini porta al ponte Duca D'Aosta. Dinamici, svegli, piazzano un paio di biglietti a un gruppetto di romanisti. Niente nome, vengono dal Vomero. Una volta zona popolare, ora di shopping: «Sei ci sai fare, alzi un duecento euro a settimana. I biglietti li prendiamo un po' dove capita. Compriamo un Distinti a 35-40 euro e lo rivendiamo a 50». La borsa valori della gente reale è questa. Compro-vendo, senza "grida". Perché il rischio è di farsi beccare dai finanzieri. La multa è salata: da 2500 a 10000 euro. Ma la sanzione può arrivare anche a 15000 euro se il biglietto è venduto a prezzo "maggiorato". In più, al bagarino viene applicato il Daspo, il provvedimento che vieta l'accesso agli stadi. E' una professione pericolosa. Ma per tanti è una necessità. Che lo Stato ignora.LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA Lungotevere Maresciallo Diaz, alle spalle i giardini della Farnesina. Una colonia di napoletani accoglie le macchine all'ingresso dei parcheggi. Ce ne sono un po' dove vuoi, a Roma-Juve manca ancora tanto. Gianni ha 41 anni, è di Scampia, luogo prediletto dalle telecamere e dalla camorra. In ugual misura. La faccia è scavata dalle rughe. Sembra il nonno de "Il vecchio e il mare" di Hemingway. La salsedine non c'entra, però. E' la Napoli raccontata da Federico Salvatore che divora i suoi figli senza lavoro. Lo confessa il sorriso di Gianni. Spento, il chiarore degli occhi si accende solo quando parla della sua famiglia: «Vi credete che facciamo questo mestiere per rubare soldi. Ma io ci mantengo mia figlia all'Università. Fa il secondo anno di Medicina. In settimana lavoricchio, ma non basta a dare da mangiare a tre figli. Gli altri due fanno uno le elementari, l'altra il terzo anno delle medie». L'amico-collega più giovane lo interrompe: «Gianni ha il divieto di entrare per sempre in tutti gli stadi d'Italia. Ma chistu si muore di fame se gli tolgono il mestiere». La conversazione è interrotta dall'arrivo di una pattuglia della Municipale. I napoletani incrociano lo sguardo, ma sono tranquilli. Dalla macchina scende un vigile smilzo, testa rasata e occhialetti scuri. Mezzo Charles Bronson, mezzo Bruce Willis, li squadra: «Che state a fa'?». Verrebbe da rispondergli "raccogliamo fiori". Uno dei napoletani gli risponde: «Un'intervista, capo. Stamo a fare un'intervista». Bronson-Willis ripone lo sguardo da duro nella fondina: «Va bene, ma fatela più in là». Ma come? L'intervista è con i bagarini e va tutto bene? Anzi, no. Va benino: bisogna scostarsi "più in là". Pasquale, il ventiseienne di Fuorigrotta, prosegue a spiegare: «Vi pensate che ci fa piacere lasciare la famiglia la domenica? Tutti fanno la gita fuori porta, c'è chi va allo stadio. La domenica è l'unico giorno in cui possiamo stare con i nostri bambini». Pasquale prende dalla tasca il telefonino: «L'ho comprato ieri, ha la videocamera, l'ho pagato cento euro e sai perché? Così posso vedere mia moglie e i miei figli». La sopravvivenza di Pasquale è legata al bagarinaggio: «Non c'è solo Roma-Juve. Mi faccio tutti gli eventi in giro per il Paese. Alla fine del mese riesco a mettermi in tasca 1200 euro. Ma è una vita infame, tra coltellate, borseggi e fughe». In lotta con la fame, la povertà vera la assapori sul volto di questa gente. Disprezzata dai romani e da tutta Italia. «Lo so - ammette Gianni - ma giuro sulla mia famiglia che se mi danno un lavoro vero, smetto subito. Nel mio quartiere bussano spesso i politicanti di… (dice il partito, ndr) , ci fanno fare un mese all'anno in cambio del voto. Ma secondo voi come si fa a campare? Io sarei pronto a pagarci le tasse sopra a quello che incasso». E le multe? Sulla scena irrompe un terzo napoletano: «A un amico mio gli è arrivata un'ingiunzione di pagamento di 2500 euro. Ma quello non tiene nemmeno gli occhi per piangere. Come si fa a non capire che se facciamo i bagarini è perché sennò dobbiamo fare i delinquenti?». La conversazione s'interrompe ancora. Una Mercedes romanista affianca il marciapiede, tre bagarini corrono al finestrino: «Biglietti, capo?». E' quasi l'una, dalla Sud "Grazie Roma" accompagna il conto alla rovescia per la Juve, al prefiltraggio saltano fuori i biglietti. Qualcuno li ha comprati pochi minuti fa. Da il vecchio e il mare.