C'è solo l'A.S.Roma!

Riguardando Roma-Inter...


Stasera ho voluto fare una cosa: dopo aver visto le coreografie dei derby di Torino (fantastica quella granata...), invece che proseguire nel vedere un derby che, francamente, mi aspettavo che i gobbi risolvessero prima a loro favore, mi sono rivisto Roma-Inter. Quando una partita la rivedi, sapendo già il risultato, non hai più quell'emotività che ti fà perdere tante sfumature, tante sottigliezze.Troppe cose non mi sono piaciute, a partire da una squadra che si è liquefatta come spesso gli capita quando si specchia e l'impressione è che, dopo questa scoppola, si sia chiuso il discorso campionato già alla sesta giornata. Personalmente, pensavo e dicevo che avremmo dovuto aspettare la decima, passato il derby, ma qui a Roma qualcuno già stava preparando i cortei per Testaccio! Essere Romanisti di lungo corso a qualcosa servirà pure, o no?In settimana mi sono dovuto scontrare anche con chi mi riteneva troppo duro per i miei giudizi dopo la partita con la Juventus e quella con la Fiorentina. Dicevo che avremmo pagato cari quei 4 punti persi sciaguratamente. Diamogli tempo, mi hanno detto. Il tempo gliel'abbiamo dato. Il tempo scorre per tutti. A prescindere, come diceva Totò.Scorre per chi dice che è più importante Manchester che l’Inter (Capità sei romano cazzo, possibile che ancora nun hai capito come funziona?) e scorre per chi ha in testa il traguardo della vittoria nella Coppa Disciplina e cazzia, minacciandolo di multa, l’unico (Rodrigo Taddei) che aveva avuto le palle di dire qualcosa su un arbitro che non era piaciuto. Finisce con ieri sera l’era dell’infallibilità Spallettiana e, secondo me, finisce anche l’era di Spalletti come allenatore che tutti hanno considerato forse molto più in gamba di quello che in effetti è. Al mister dovremo dire grazie in eterno, perchè ci ha condotti dal baratro della Serie B all'essere una squadra ammirata da molti, ma forse è il caso di dover entrare nell'orbita di idee che se si vuole vincere qualcosa di veramente importante, il nome di chi conduce la squadra dalla panchina, dovrebbe essere un altro, tipo il portoghese che stava a Londra fino a qualche giorno fà o il mascellone friulano di Pieris o Carletto nostro che stà a Milano.Comincia ad incrinarsi, ed è maledettamente troppo presto, anche l’infallibilità del Capitano che ieri ha regalato il primo gol tirando, invece che un corner, una busta di piscio. Riguardando a freddo la partita, si è vista troppa gente fuori fase e un allenatore che, quando siamo andati sotto, si è afflosciato come una mongolfiera strappata.Ci rode il culo, noi siamo tifosi ed io su questo blog mi posso permettere anche affermazioni che non leggerete mai sulla carta stampata, però inizio a pensare che questa squadra sarà anche bella si, ma che, come è successo ai tempi del boemo, inizio anche a chiedermi se sia Spalletti il “conducator” in grado di far fare alla Roma un salto di qualità che la renda competitiva anche in Campionato e in Champions.In molti metteranno davanti, già lo sò, i trionfi in Coppa Italia e in Supercoppa, ma dopo la sveglia rimediata con l’Inter, perdonatemi, ma nun me ne può frega' de meno! Una squadra che ambisce a poter raggiungere traguardi di eccellenza deve guardare avanti e non indietro.L’immutabilità del modulo e l’incapacità di dare una scossa alla squadra quando le situazione si inclinano verso il pericoloso sono segnali che preoccupano moltissimo.Preoccupano perché quest’anno ci manca anche l’alibi di una società sgangherata e sparagnina. L’A.S. Roma ha messo a disposizione del tecnico la squadra che lui ha chiesto. Ha voluto giocatori dotati di grande tecnica ma di poco peso e ha anche ribadito ultimamente che a noi gli attaccanti non servono.Ebbene, ieri abbiamo dovuto scoprire che esiste pure uno che si chiama Osvaldo che non avrà la tecnica di Vucinic ma che almeno è in grado di fare a sportellate e di buttarla dentro. Il nostro invece, non la butta dentro manco con le mani! E non stò qui a paragonare, con molta inclemenza, il buon Mirko a quel Trezeguet che non struscia un pallone per 90 minuti ma se gliene capitano due tra i piedi nell'arco di una gara, fà una doppietta!Ma si sa che a Roma succede sempre così. Quando si festeggia troppo, quando si comincia ad andare in giro per celebrazioni e inagurazioni (l'invasione di via dei Gelsi di venerdì mi ha tanto ricordato l'analoga invasione di Trigoria prima di un Milan-Roma nell'anno del terzo scudetto...) c’è sempre la sveglia dietro l’angolo...