C'è solo l'A.S.Roma!

Un Capitano immenso, in campo solo per amore della maglia


Il Capitano sente dolore alla schiena, si muove a fatica, ma questa è soprattutto la sua partita: per la rivincita e per la Roma, e lo sanno tutti. Ma il Capitano ormai sta raggiungendo livelli di eroicità per questa maglia. Qualsiasi giocatore del mondo a questo punto, nelle sue condizioni, si sarebbe già tirato indietro e fermato, magari per 3-4 mesi o forse più, e fatto operare. Per togliere la placca? Macchè, la placca è l'ultimo dei suoi problemi, stà li, bella e buona, tenuta ferma ed ancorata alla tibia da quelle 19 viti. Dà fastidio quando prende un colpo lì sopra, sente vibrare tutta la tibia, ma niente di più. Il problema di Francesco è un altro, anzi, sono altri, e sono questi i veri motivi che lo hanno spinto a dire basta con la Nazionale; ma i soliti idioti del Nord, fanno finta di non saperlo e sparano addosso a lui per il gran rifiuto alla maglia azzurra.Francesco ormai, dopo ogni partita giocata ha bisogno di almeno tre giorni di riposo e di fisioterapia, cosa pressochè impossibile giocando a questi ritmi ed affrontando questo calendario confezionato ad arte per massacrare la Roma in avvio di stagione. Il Capitano soffre di una lombosciatalgia cronica, che significa che se la porterà a vita, e di una doppia ernia del disco. Si, avete capito bene. Lui gioca così, in queste condizioni, e la cosa assurda non è tanto che giochi, ma che spesso faccia pure il fenomeno! La schiena gli fa male, gli impedisce di correre bene, di saltare, di tirare. Cammina a fatica, come farà a passare indenne tra Vidic e Ferdinand? Come farà a far vedere quaggiù, nel teatro dei sogni, che lui è Totti e se non lo conoscono tutti ancora bene è perché non s'è mai voluto arruffianare chi quaggiù fa arrivare le notizie, a volte a prescindere persino da quello che si combina in campo? Ieri mattina non riusciva a prender in braccio neanche suo figlio Cristian. Ma LUI ci proverà lo stesso, sfidando le ironie di chi lo dipinge come un malato immaginario, come un pigro, come uno che se ne frega della Nazionale. Su Totti vale tutto. Le due ernie che gli tormentano la schiena e gli rovinano l'esistenza sono fantasie per chi ne ha da sempre avversato la carriera, appellandosi magari ai congiuntivi o alle rare partite che stecca, tanto per rinverdire la più stolta panzana della storia del calcio, quella per cui non è mai decisivo. Chissà come andrà, stasera. Non lo sappiamo, ma sappiamo già che se dominerà lui, si dimenticherà presto, come è successo per le centinaia di partite trionfali guidate da lui. Se non lascerà il segno, sarà un altro argomento da portare alla causa dei meschini. Loro saranno a casa. Lui sarà in campo. Nonostante la schiena. Nonostante tutto. Nonostante il 7-1 di aprile.