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Totti, l'ultimo sforzo poi il riposo


L'ultimo sforzo, poi ci sarà il meritato riposo. Quello del guerriero che ha bisogno di ritrovare le energie per nuove battaglie. «Non vedo l'ora di fermarmi un po', ne ho bisogno». Così aveva detto Francesco Totti al ritorno da Manchester, dopo la sconfitta immeritata che aveva avuto solo un piccolo risvolto positivo: il mal di schiena, che per una volta gli aveva dato tregua, le due ernie se ne sono state buone. «Durante la partita non ho sentito dolore, ormai ho imparato a conviverci» aveva detto. Ma la sostanza non cambia, perché se non è la schiena, è il flessore, quello che gli ha fatto saltare la trasferta di Firenze («Ho sentito qualche doloretto, ma anche a quello sono abituato»). Allenarsi per Francesco è sempre più un problema. Deve centellinare le sue energie (e dire che c'è chi ancora lo critica per aver detto addio alla Nazionale) per riuscire a giocare un buon numero di partite. Delle nove fin qui disputate dalla Roma nella stagione 2007/2008, tra campionato Champions e Supercoppa, ne ha saltata solo una, quella del Franchi, per il resto c'è sempre stato. Ed ha anche iniziato meglio dello scorso anno. Di questi tempi la sua casella dei gol in campionato segnava ancora zero. Il primo centro arrivò solo il 22 ottobre con il Chievo. Era la settima giornata e poi salì fino a quota 26. Stavolta ha già messo la firma quattro volte, cinque con la Champions, e quella di domani è proprio la settima giornata.Non avrà bisogno di sbloccarsi, ma di stringere i denti per l'ennesima volta. Per rimanere attaccati al treno che conta, perché Francesco a raggiungere certi traguardi ci punta davvero. «La Roma ha tutti i mezzi per vincere lo scudetto, ma la strada è lunga. Andiamoci piano e ragioniamo domenica per domenica» ha spiegato venerdì scorso, prima delle sfida con Inter e Manchester, nella nuova sede degli Ultras Romani in una intervista trasmessa ieri sera da "Il processo dei Tifosi". Un Totti che con la sosta potrà dedicarsi al recupero fisico e alla famiglia («Mi sento migliore come padre, più che come calciatore. L'educazione di un figlio è importante. Prima di tutto ci sono i valori morali, il calcio viene in secondo piano»). Quasi due settimane senza partite. Un po' di tempo in più per stare con i figli, per recuperare anche energie mentali. Serviranno tutte, perché dal 20 ottobre inizierà un autentico tour de force . Sette partite in ventitre giorni: impegni difficili, da non saltare. Nell'ordine Napoli, Sporting, Milan, Lazio, Empoli, ancora Sporting e Cagliari. Dovrà fare degli equilibrismi per non caricare troppo caviglia, schiena e flessori.Intanto, facendo tutti gli scongiuri, il suo fisico regge e a Parma ci sarà. Ieri ha fatto tutto l'allenamento: esercizi atletici e tattici con Spalletti che ha diviso il gruppo con Francesco che si è trovato insieme a Giuly, Perrotta e Mancini contro Panucci, Mexes, Kuffour e Tonetto. Poi la partitella in famiglia a campo ridotto, da una parte gli "arancioni" con Doni (Zotti), Cicinho, Juan, Ferrari, Antunes; Pizarro, Barusso; Giuly, Perrotta, Mancini e Totti. Dall'altra i "neri" con Curci, Panucci, Mexes, Kuffour, Tonetto; De Rossi, Brighi; Esposito, Pit, Delvecchio; Vucinic. Risultato finale 3-2 per la squadra del capitano. Assente Aquilani, solo palestra per Taddei, differenziato invece per Cassetti e Andreolli.