C'è solo l'A.S.Roma!

Doni: "Voglio il Maracanà!"


«Ho avuto alcune possibilità e le ho sapute sfruttare. Ma questo è il passato...». A cinque giorni da Brasile-Ecuador, prima giornata delle qualificazioni ai Mondiali 2010, Juan è certo di un posto in difesa, mentre Doni è costretto dalla concorrenza con Julio Cesar a rimettersi in gioco. Il nostro numero uno risponde così a chi in patria si sta facendo questa domanda "Quem deve ser o goleiro titular da seleçao brasileira?"Già, chi deve essere il portiere titolare del Brasile? Doni oppure l'interista Julio Cesar, tornato nell'elenco dei convocati dopo un infortunio? La stampa verdeoro si sta dividendo. Su internet i sondaggi spuntano come funghi. Doni mantiene però la solita calma, quella freddezza dentro e fuori dei pali che lo ha portato a conquistare la fiducia del Ct Dunga: «L'allenatore ha tutto il diritto di mandare in campo i giocatori che ritiene più importanti per la Nazionale. Io ho avuto delle possibilità e le ho sapute sfruttare, ma alla fine chi deve decidere è solo Dunga». Eppure, Doni ha vinto la Coppa America, tra il pessimismo di chi in Brasile era pronto a crocifiggerlo al primo errore. Per il giallorosso, quel successo, ormai conta poco: «È vero, sono stato campione di Coppa America, ma questa vittoria appartiene al passato. Nella Seleçao tutti i giocatori sono di grande livello e devono sempre farsi trovare pronti. Per questo motivo, possiamo essere avvisati dieci giorni prima o un'ora prima della partita». Doni è consapevole che la concorrenza c'è e che per indossare la maglia del Brasile partono tutti sullo stesso piano. Certo, per Doni sarebbe un'altra emozione forte. Perché la partita con l'Ecuador si disputerà nel leggendario Maracanà: «Non ho mai giocato in Brasile con la maglia della nazionale - spiegava un paio di giorni fa Doni - e farlo per la prima volta al Maracanà sarebbe veramente fantastico».E Julio Cesar che ne pensa? Quello con il portiere nerazzurro è più di un dualismo. È un duello che si ripete e che si ripeterà anche in campionato. L'interista sa però essere sportivo, quando ammette i meriti di Doni: «Il romanista si è conquistato il suo spazio, approfittando delle chances che ha avuto e giocando bene anche con la Roma. Ma chi deve decidere è Dunga, noi dobbiamo solo pensare ad allenarci». In ogni caso, il momento della verità si avvicina. Dopo avere lasciato il centro sportivo "Grana Comary" di Teresopolis, a una manciata di chilometri da Rio de Janeiro (lo stesso dove la Seleçao si preparò prima di partire alla conquista della Coppa America), la Nazionale partirà oggi per Bogotà, dove domenica affronterà la Colombia. Lunedì è poi prevista una seduta di allenamento nel centro sportivo del Flamengo, nell'omonimo quartiere di Rio de Janeiro. Mercoledì il ct Dunga scioglierà le ultime riserve. Decidendo chi dovrà difendere i pali del Brasile al Maracanà.