C'è solo l'A.S.Roma!

Curci pronto per l'esordio in Nazionale


Il pensiero va al 17 novembre prossimo. Glasgow è nel mirino: in novanta minuti l'Italia saprà se l'Europeo lo vivrà da protagonista o se dovrà restare a guardare. Il presente, invece, dice Siena. Il giorno dopo la vittoria contro la Georgia, per Roberto Donadoni c'è finalmente un attimo di pace. L'Italia si prepara all'amichevole di mercoledì contro il Sudafrica con la consapevolezza di aver compiuto un altro passo importante verso una qualificazione sempre difficile ma ancora alla portata.Nella Nazionale sperimentale che mercoledì per la prima volta porterà la maglia azzurra al Franchi di Siena, ci saranno Curci e De Rossi, ma non Iaquinta. Oltre alla prima chiamata di Paolo Cannavaro, Dossena, Nocerino e Rosina, spiccano i ritorni di Gilardino, che mancava dal 28 marzo e di Zaccardo. Quanto alla formazione, è presto per fare previsioni, ma De Rossi dovrebbe essere impiegato dal primo minuto, mentre Curci potrebbe giocare uno spezzone di partita. Comunque vada, un pezzo di Roma si affaccerà un'altra volta alla finestra azzurra. Oggi alle 12 ci sarà il raduno presso il Centro Tecnico di Coverciano, in serata Trasferimento a Siena.Donadoni, nel frattempo, non fa l'offeso per quanto detto da Marcello Lippi a proposito del suo possibile ritorno sulla panchina dell'Italia: «E' legittimo che Lippi dica certe cose - ammette - se fossi al suo posto magari le direi anch'io». Anche il presidente federale Abete lo difende: «Lippi ha così rispetto per Donadoni che non avrebbe mai detto una cosa del genere, è solo una frase estrapolata dal contesto nel quale lui ha trasferito la sua disponibilità a 360 gradi. Donadoni, per noi, ha carta bianca». Il ct focalizza così la sua attenzione sulla Scozia: «E' la nostra finale, tutto in novanta minuti: come quando fai una corsa alla Coppa del Mondo, e poi ti giochi tutto in una partita. Noi ci giochiamo un anno di lavoro. Non dovremo snaturare il nostro gioco, ma imporlo. Siamo superiori tecnicamente, ma a Glasgow servirà una grande Italia. Anche nello spirito». Donadoni usa una metafora motoristica per allontanare la paura: «Siamo in seconda fila e non è una brutta posizione, speriamo di migliorarla o quantomeno di mantenerla. Credo che non sia il caso di essere pessimisti. Possiamo farcela, del resto siamo sempre la squadra campione del mondo e non dobbiamo avere paura di nessuno».