C'è solo l'A.S.Roma!

Peruzzi pronto a fare il dirigente nella Roma


Per dimenticare la Lazio bastano cinque mesi. Ma la Roma, quella è un'altra cosa. Quella non si scorda. Con i colori giallorossi addosso Angelo Peruzzi c'è cresciuto. È partito da Trigoria, oltre vent'anni fa, e lì vuole tornare, stavolta come dirigente. «Attualmente sono disoccupato - dice a Montalto di Castro, nel corso della terza edizione del Premio Sandro Ciotti - ma se qualcuno mi cercasse per lavorare, tra le varie ipotesi, sceglierei senz'altro la Roma». Niente aquile né bandiere biancoazzurre. Nè ora né mai: «Finché c'è Lotito, poi, non esiste». D'altronde, l'addio alla Lazio non è stato dei migliori. Sette anni - tanti ne ha trascorsi Peruzzi a Formello - cancellati in un baleno. E di tornare tra i pali in un altro club non se ne parla proprio, nemmeno se il club in questione è il Milan campione d'Europa. Si è detto che Berlusconi e Galliani volessero proprio lui, Peruzzi, per sostituire un Dida in fase calante. Ma erano ipotesi, semplici voci. L'affare non s'è fatto e non si farà: «Non c'è niente - spiega il portiere - Non ho mai parlato con nessuno della società rossonera».I sogni, invece, sono reali e tutti giallorossi. «Lì conosco tutti, sono un grande amico di Bruno Conti, mi piacerebbe davvero fare il dirigente della Roma». Un ritorno al passato, a Trigoria, dove il ragazzino Angelo s'è riscoperto talento. Prima la trafila nelle giovanili; poi, il 13 dicembre 1987, a 17 anni, l'esordio in serie A. La Roma giocò e vinse 2-0 a tavolino a Milano, contro i rossoneri. Peruzzi entrò al posto di Tancredi, colpito da un petardo. Fu l'inizio. Verona nel 1989/1990, di nuovo Roma. E forse sarebbe finita qui se non fosse stato per la controversa questione Lipopill: il controllo antidoping dopo la gara col Bari (il 23 settembre 1990), la lunga squalifica, la cessione. Nel 1991/1992 Peruzzi era già alla Juve e lì rimase per otto stagioni. Poi un anno di Inter, ben sette di Lazio. Eppure la Roma è rimasta lì: il sogno, la seconda casa, il posto in cui tornare. C'è chi è pronto ad accoglierlo a braccia aperte. C'è Bruno Conti, l'ex compagno (chi non ricorda quel "Chi non salta è della Lazio" urlato dall'ex portiere nella partita di addio al calcio del mitico numero sette giallorosso?). C'è il grande amico Francesco Totti, quello con il quale ha anche alzato al cielo una Coppa del Mondo. Un salto a Trigoria Peruzzi l'ha già fatto meno di una settimana fa, l'11 ottobre. Ufficialmente era lì per raccogliere materiale tecnico da destinare a una onlus di Blera, il suo paese natale. Ma già allora si pensò al grande ritorno. Oggi la conferma: Angelo Peruzzi chiama la Roma. La palla passa alla società.