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Cerci tornerà alla Roma a giugno


Cinque gol in totale, quattro di fila: diventano ogni giornata più importanti i numeri di Alessio Cerci, vero uomo copertina di un campionato di serie B uscito dai riflettori con la promozione di Juventus, Napoli e Genoa. Era l'anno scorso, sembra un secolo fa: adesso in vetta alla classifica c'è una neopromossa, il Pisa, che nel '94 era passato, tramite fallimento, dalla cadetteria all'Interregionale, e in undici anni di serie C rischiava di annegare nei ricordi dell'epoca d'oro di Romeo Anconetani, Dunga, Chamot e Simeone.Tornare nel secondo campionato d'Italia sembrava già tanto, e la squadra non veniva considerata in grado di andare oltre una salvezza più o meno tranquilla. A cambiare le carte in tavola, un ragazzino di vent'anni che nello scorso campionato aveva giocato solo spezzoni, e che quest'anno non era neppure certo del posto da titolare, visto che davanti a lui c'erano un ventisettenne bielorusso che ha girato mezza serie A come Kutuzov e un vecchio marpione dei campionati minori come il trentaduenne Castillo.A definire la consacrazione di Cerci è stato Giampiero Ventura, che lo scorso anno aveva già fatto un mezzo miracolo a Verona, raddrizzando, almeno fino allo spareggio perso con lo Spezia, una situazione resa drammatica dalla gestione Ficcadenti. Scherzi del calcio: in estate a Ficcadenti è stata affidata una panchina di serie A, mentre lui è dovuto ripartire da una delle formazioni meno attrezzate della serie B. In Veneto aveva rilanciato le quotazioni di altri due ex romanisti, Greco e Magliocchetti, quest'anno, con Cerci, la mossa decisiva è stato il cambio di ruolo, da seconda punta a esterno di centrocampo. A destra, in modo da poter sfruttare nel modo migliore il suo magico sinistro, rientrando per cercare la conclusione in porta. Ne sono venuti fuori cinque gol in sole nove giornate, di questo passo rischia seriamente di battere in un campionato professionistico il suo record di reti in Primavera, undici nel 2003-04, l'unico anno in cui non ha avuto problemi fisici, concluso in gloria con l'esordio in serie A, Sampdoria-Roma 0-0, ultima partita della gestione Capello. Fece talmente bene in quella stagione - come aveva fatto in quella precedente, in cui arrivò alla finale scudetto con gli Allievi Nazionali - che la sfortuna del biennio successivo, rovinato da infortuni e convocazioni in prima squadra, che gli impedivano di giocare in Primavera, non intaccò le enormi aspettative che lo circondavano. Rimaneva sempre l'Henry di Valmontone, soprannome nato dalle telecronache di Roma Channel, che cominciò a pesargli solamente nella scorsa stagione, quando nel Brescia giocava poco e non segnava mai: zero gol in ventuno presenze, ma senza quelle due o tre di fila dal primo minuto che gli avrebbero consentito di prendere confidenza con la categoria.Adesso contro il Brescia si gioca la prima posizione: il 3-2 in casa dell'Albinoleffe, a cui ha contribuito segnando il gol del 2-1 con un tocco morbido sull'uscita del portiere, ha portato i toscani in vetta, ma i lombardi ieri non hanno giocato, rinviando la gara con il Mantova al 23 ottobre per le convocazioni in nazionale di alcuni componenti della rosa. Convocazione che presto dovrebbe arrivare anche per Cerci, che delle nazionali giovanili è sempre stato un punto di forza, giocando insieme a buona parte dei giocatori portati in under 21 da Casiraghi. La Roma aspetta, tanto qualunque cosa succeda il talento di Valmontone a giugno prossimo tornerà alla base a prezzo prefissato: a Pisa è solo in prestito, e il riscatto a favore della società toscana (600.000 euro) verrà annullato mettendoci sopra 100.000 euro di controriscatto. Soldi ben spesi, una cifra irrisoria, per il miglior talento della serie B.