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La Sensi replica a Bronzetti: "Mancini vuole restare"


«Mancini vuole restare a Roma». Dichiarazioni ufficiali di Rosella Sensi, un tentativo di metter fine alle voci e alle polemiche. Niente Lione, insomma. E niente Liverpool, nonostante in Inghilterra continuino a dar notevole risalto all'innamoramento di Rafa Benitez per il brasiliano e parlino di un'offerta già pronta: otto milioni di sterline (oltre tredici milioni di euro). I dirigenti giallorossi, a quanto pare, dormono sonni tranquilli, convinti che Amantino non volerà via. La situazione è nota: il contratto di Mancini scade il 30 giugno 2009, il giocatore chiede un consistente aumento dell'ingaggio, Gilmar Veloz - l'agente - aspetta una chiamata della società per sedersi attorno a un tavolo e discutere sul da farsi. L'incontro tra le parti dovrebbe avvenire a fine mese, ma non è escluso che si decida di affrettare i tempi. Certo è che la Roma, nel formulare la propria offerta, non potrà andare oltre parametri già fissati: 2.5 milioni di euro l'anno più premi, stessa cifra prevista dal contratto (top player) che Philippe Mexes ha firmato alla fine della scorsa stagione calcistica. Questi i punti fermi. Ma le certezze sono altra cosa. Così, tra i tifosi giallorossi, si diffonde il timore di vivere un nuovo caso Chivu. «La Roma non ha paura - spiega l'amministratore delegato nel corso dell'incontro con il Prefetto di Roma, Carlo Mosca - Ci tiene ad avere giocatori che vogliono restare qui. E credo che Mancini voglia rimanere in giallorosso».Il diretto interessato, Amantino, aveva già detto la sua in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera , evitando accuratamente di sbilanciarsi sul tema rinnovo. «Resto almeno fino al 2009», le sue uniche parole sull'argomento. Pochino. Più piccata la replica ai critici, quelli che hanno «delle idee sbagliate» su di lui: «Dite che Mancini è sempre incavolato, che è triste, che non ride, che vuole andare via. Non è vero. Ma non sono neppure un ruffiano».Spalletti, nel frattempo, si tiene stretto i suoi campioni, Amantino in primis. A margine dell'incontro con il designatore arbitrale Collina, a Fiumicino, provano a strappargli un commento sulla possibile partenza del brasiliano a gennaio. E lui risponde senza esitazione: «Sono contento dei giocatori che ho a disposizione e cercherò di tenerli». Spuntano i nomi di Amauri e Di Natale, possibili obiettivi di mercato in caso di cessione dell'esterno sudamericano: «Sono due buonissimi elementi, come Mancini, Totti, Taddei e altri». Nulla più, perché del resto si occupa la società. A proposito di Antonio Di Natale, poi, c'è da registrare l'ennesima puntualizzazione di Giampaolo Pozzo, patron dell'Udinese. «Resterà con noi almeno fino al 30 giugno - dice - Sta facendo cose egregie, auguriamoci solo che aiuti noi e la Nazionale con i suoi gol. Di mercato nel riparliamo a fine anno». Per i rinnovi, invece, bisogna far presto. Almeno a Trigoria.