C'è solo l'A.S.Roma!

Ciclone Zeman!


Zdenek Zeman torna a parlare. L’ex allenatore della Roma, tra i primi a parlare di un sistema corrotto all’interno del calcio italiano, torna a dire la sua in una lunga intervista al mensile giallorosso "Number Ten" e non risparmia nessuno! "Se dopo Calciopoli é cambiato qualcosa? Credo che si stia facendo molto, ma c'è bisogno di tempo anche se c'è la volontà di tutto l'ambiente. Non ho visto, ad ogni modo, grandi passi avanti. Cambiare il calcio con le stesse persone di sempre non è affatto semplice. Ci si è dovuti adattare al passato del calcio e non è una buona cosa".Il boemo ha parlato anche in merito ai provvedimenti disciplinari per arginare la violenza negli stadi: "Il calcio senza pubblico è brutto, ma per quello che è successo negli ultimi tempi è necessario trovare le strade che portino alla definitiva eliminazione della violenza per tornare nuovamente al calcio spettacolo".Per quanto riguarda il campionato italiano, "l'Inter resta la grande favorita ma la Roma gioca benissimo ed è forse l'unica squadra che gioca un bel calcio; non credo ci sia un distacco abissale come i 22 punti dello scorso anno. La Juventus? Favorite sono Inter e Roma, poi il Milan che sta risalendo pian piano la china. Poi vedo Fiorentina, Juventus e Palermo ma i bianconeri non sono ancora pronti".Due parola anche sulla Nazionale e sul suo futuro: "In Italia si cerca sempre il bel gioco ma la Nazionale ha vinto il Mondiale senza fare un grande calcio. Un mio ritorno su una panchina italiana? E' difficile, credo sia più semplice che torni ad allenare un club straniero". Il tecnico boemo ha ricevuto infatti molte richieste provenienti da campionati dell'Est Europeo.Inevitabile un pensiero alla prossima sfida Roma-Napoli: "Cosa mi hanno lasciato le due città? Mi sento mezzo romano, ho vissuto nella capitale quindici anni, a Napoli sono stato poco, ma le due città si assomigliano perchè entrambe vivono il calcio con grande passione". Il boemo apprezza la Roma quindi e confida di essere stato ad un passo dal firmare per due grandissime del calcio spagnolo, ma non risparmia di certo le sue consuete frecciatine agli avversari storici: "Io sono convinto di essere il più grande di tutti. Magari ho perso la voglia di dire solo io cose che sanno tutti, perchè poi mi becco le multe e le squalifiche e le cose non cambiano. E, se cambiano, nessuno poi mi risarcisce."Musica per le nostre orecchie quando Zeman parla di Lotito: "Ho appena letto un bel libro di Mario Giordano, appena uscito. Tra diversi personaggi che predicano bene e razzolano male c’è un bel capitolo su di lui. Piuttosto illuminante." Poi giù duro su Lippi e Delio Rossi: "Lippi? Non l’ho mai incontrato e spero che non mi capiti mai. Nel calcio pensavo di avere più amici, ma molti non si sono più fatti sentire. Da quando è a Roma, Delio Rossi non mi ha mai chiamato".Zeman torna ancora a parlare della Roma: "Il gioco dei giallorossi è riconoscibile, come quello del Milan. Quelli dell’Inter invece giocano bene ma non se ne accorgono. Secondo me Totti ha sbagliato a rinunciare alla Nazionale. Significa che del Pallone d’Oro non gliene frega niente".C'è infine anche una confessione, nell'intervista dell'ex allenatore della Roma. "Quattro mesi prima di essere esonerato dalla Roma, a febbraio, mi avevano cercato Real Madrid e Barcellona. Sensi lo seppe e mi fece firmare un foglio di carta per confermare il mio impegno a rinnovare il contratto. Ma poi cambiò tutto. Il sistema reclamò la mia testa. Me lo confermò Sensi in due lettere che successivamente mi mandò. Per scusarsi".