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Il Capitano contro il dolore...


Se fosse già domenica, Francesco Totti alzerebbe bandiera bianca. Il dolore alla caviglia destra, conseguenza dell'entrataccia di Liedson dopo pochi minuti del match con lo Sporting Lisbona, è ancora molto forte, tanto da non permettergli di giocare. Ma al fischio d'inizio di Milan-Roma mancano ancora due giorni, ed è proprio su queste 48 ore che il Capitano e lo staff sanitario giallorosso contano per provare a recuperare. Si parte da un punto fermo incoraggiante: è solo una botta. Forte, dolorosa, ma solo una botta. L'ecografia fatta mercoledì mattina aveva escluso risentimenti ai legamenti. Una diagnosi che lasciava sperare nell'ennesimo recupero miracoloso. Fin qui le buone notizie, le cattive dicono invece che allo stato attuale sarebbe impossibile scendere in campo. Ma le contusioni hanno una certa imprevedibilità. È possibile quindi che Francesco stamattina si svegli e che il dolore sia quasi scomparso permettendogli di andare ad affrontare il Milan. Ci proverà fino all'ultimo, ieri nel giorno di riposo concesso alla squadra, ha fatto fisioterapia. Ed anche i giorni senza allenamento in questo periodo della stagione non sarebbero un problema.Recupero possibile, dunque, ma non probabile. Anche perché mercoledì c'è il derby e lì il Capitano non può mancare. Meglio non rischiare. E allora la Roma deve cominciare a immaginare la trasferta senza di lui. «Il Capitano è imprescindibile per noi, ma una grande squadra deve saper affrontare le assenze» aveva detto Bruno Conti subito dopo aver tirato un sospiro di sollievo, quando aveva scoperto la reale entità dell'infortunio. Vero, bisogna saper affrontare le emergenze, e la Roma spallettiana finora ha dimostrato di saperlo fare. Nelle ultime tre stagioni, da quando cioè la panchina è passata al tecnico toscano, Totti ha saltato in tutto 35 partite, la maggior parte delle quali nel 2005-2006, l'anno dell'infortunio. Ma prima del crac contro l'Empoli era stato assente in altre dieci gare, quasi tutte nei primi turni di Coppa Uefa o Coppa Italia. Stesso discorso per la stagione 2006-2007. Si potrebbe dunque pensare che il bilancio complessivo di 19 vittorie, 11 pareggi e 5 sconfitte possa essere falsato dalla pochezza tecnica di avversari come Aris Salonicco, Tromsoe, o il Napoli di due anni fa, così come la Triestina dello scorso anno.Più attendibile il dato dei soli match di campionato, che parla di 8 vittorie, 8 pareggi e 2 sole sconfitte. Prima della frattura di Roma-Empoli c'erano stati i successi in casa con l'Ascoli (2-1) e in trasferta con l'Udinese (1-4) oltre che il pari con il Lecce (2-2). Dopo Vanigli e quel maledetto 19 febbraio arrivò subito il 2-0 nel derby, poi il pari 1-1 con l'Inter con il gol di Materazzi che interruppe proprio allo scadere la striscia di vittorie consecutive. La settimana successiva ci fu il ko con l'Ascoli. Uno scivolone dovuto ad un calo di tensione che rimase l'unico passo falso senza Totti in campo fino allo scorso 22 aprile quando a Bergamo finì 2-1 per l'Atalanta. Era la settimana prima del derby, quando ormai il campionato aveva ben poco da dire. E siamo al torneo in corso, nel quale Francesco è stato assente unicamente nella trasferta di Firenze. Finì 2-2 con i gol di Mancini, che si sostituì a lui tirando fuori dal cappello a cilindro un cucchiaio quasi alla Totti, e Giuly. Toccherà di nuovo a loro buttarla dentro se il Capitano non ce la dovesse fare, o magari a Vucinic che si è sbloccato ma che ha detto di non augurarsi il forfait del compagno («Spero di non essere titolare perché significherebbe che non ha recuperato»). Le possibilità di vederlo contro Kakà sono poche, ma mancano ancora 48 ore. Perché quelli come lui sono duri a morire.