C'è solo l'A.S.Roma!

Auguri Giorgio Rossi, anima della storia della Roma!


Se diciamo che la storia della Roma è passata per le sue mani non corriamo il rischio di risultare banali; potrebbero anzi definirci riduttivi, perché ogni volta che, come ieri, Giorgio Rossi compie gli anni, il vento della memoria soffia sull'album di una vita spalancandolo a beneficio di chi ancora non c'era o di chi vuole essere aiutato a ricordare: per quei polpastrelli, sono passati i polpacci di Losi, Santarini, Rocca, Di Bartolomei, Giannini, Voeller, Totti, De Rossi... Le alterne vicende, le date da ricordare, quelle che la memoria collettiva vorrebbe rimuovere, che fosse un rigore di Kennedy o un 17 giugno divelto dal piede del Capitano, uno dei suoi mille figli a cui ha coccolato i muscoli e l'anima. La mascella volitiva di Capello, la nicotina di Zeman, gli aggettivi di Spalletti: lo sfondo ai primi piani era sempre lui, la faccia bonaria e gli occhi chiari dello zio simpatico che tutti avremmo voluto avere, o del negoziante di fiducia del quale ci si può sempre fidare ad occhi chiusi. Vederlo sfilare, ogni volta, carico di borse e medicinali, per accomodarsi in panchina quando tutto sta per cominciare, vuol dire, ogni volta, rallentare il giro delle lancette, costringere il trascorrere schizofrenico del tempo a frenare un attimo, il tempo di un'inquadratura, per ritrovare una stilla di continuità fra il nostro passato di tifosi, quando il calcio era ancora ad esagoni bianchi e neri, e un presente in cui la differenza fra l'amore che resiste e il disamore che avanza la fa proprio, a vantaggio dell'amore, un volto che si è arricchito senza invecchiare, e ad ogni espressione si possono vedere riflessi un gol, un rigore sbagliato, un torto arbitrale. La storia, quella vera, non può andare in pensione. Auguri!