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De Rossi: "Oro godo io!"


«Sono felice per gli sfottò subiti dai laziali. È sempre bello»Capitan Futuro felice per il derby vinto, ma domenica a Empoli non ci sarà per squalifica.«È una grande gioia: ogni derby è diverso, ma il sapore è sempre quello - ha raccontato a Roma Channel Daniele De Rossi, uno che il sapore del derby lo sentirà ancora per parecchi anni, e sempre da protagonista - siamo stati bravi, abbiamo fatto una buona partita contro un'ottima squadra. L'unica paura c'è stata sul tre a due, visto che avremmo dovuta chiuderla prima la partita, in vista dell'inevitabile calo fisico che avrebbero avuto. E invece quel gol gli ha dato forza per gli ultimi assalti, e sinceramente un minimo di paura c'è stata». Forse anche qualcosa di più di un minimo, e la squadra, con Totti in tribuna e Mancini già uscito, senza punte di ruolo in panchina, è stata costretta ad aggrapparsi a un Vucinic ormai esausto, che dopo aver siglato il gol del pareggio, servendo anche l'assist del tre a uno, è stato costretto a raccogliere le ultime forze per far salire la squadra, prima di lasciare il campo a Cicinho. «È un momento importante per Mirko, ma anche per tutta la Roma: continuiamo così e cominciamo già a pensare all'Empoli. E quando saranno a disposizione sia Mirko che Francesco insieme non credo che avremo problemi a sostenerli: l'Inter ha sei attaccanti di valore, e mica cambiano modulo ogni volta che ne esce uno». È salito in cattedra, il capitano del futuro, nella seconda metà della ripresa, quella in cui la Roma è sembrata a un passo dal baratro, un pareggio contro una squadra nettamente inferiore, e dopo aver condotto con due gol di vantaggio, rischiando persino di trovare il quattro a uno quando Perrotta ha sfiorato la doppietta in pallonetto, trovando la grande risposta di Ballotta. Poi è arrivato il tre a due, e tutto è sembrato sin troppo complicato. «Fossero stati dieci minuti dopo il gol di Ledesma ce l'avremmo fatta con meno problemi, ma venti è stata dura. Ma anche quegli ultimi minuti sono stati una grande gioia: abbiamo stretto i denti, come una squadra vera. Era stata una gioia gigantesca cantare "Roma, Roma, Roma" a Milano, farlo nel derby è stata un gioia tutta particolare. Totti l'ha vissuta da tifoso, ma è riuscito a starci vicino lo stesso, adesso speriamo che rientri presto. Godiamocela stasera e domani (ieri e oggi, ndr) questa vittoria, e poi pensiamo all'Empoli, che il campionato è lungo, e siamo a tre punti dall'Inter, che domenica ha una gara difficile».Dichiarazioni da capitano in pectore, ma poi, con le telecamere spente ma i taccuini ancora aperti, Daniele si è lasciato andare, da tifoso vero qual è. «Sono felice soprattutto per gli sfottò subiti dai laziali, in particolare per quello che ha trovato il mio telefonino e mi chiama tutte le notti: questa volta una brutta notte la passerà lui». Unica nota stonata della sua giornata, quel cartellino giallo preso al quarto d'ora della ripresa per aver allontanato i pallone quando la Lazio doveva battere una punizione: era il quarto stagionale (il terzo, quello della diffida, era arrivato proprio domenica, a San Siro), e farà scattare la squalifica. E per la prima volta in questa stagione la squadra dovrà fare a meno di lui: le aveva giocate tutte e dieci, sempre dal primo minuto, unico a riuscirci con Tonetto, non sarà facile per Spalletti reinventare il centrocampo senza di lui.