C'è solo l'A.S.Roma!

Spalletti contro l'ultimo tabù!


Ha riportato la Roma a vincere a San Siro (ora è diventata addirittura un'abitudine), ha vinto Coppa Italia e Supercoppa, ha stabilito il record di 11 successi consecutivi, ha appena battuto la Lazio. Eppure, e sembra incredibile, Luciano Spalletti ha ancora un tabù negativo incredibile: non ha mai segnato un gol e fatto un punto in casa del "suo" Empoli. Da quando è seduto sulla panchina della Roma, non ci è mai riuscito. Due partite, zero gol, zero punti e poco gioco. Una sorta di tabù. Strano perché il campo del club toscano è l'unico sul quale la Roma targata Spalletti non ha mai timbrato il cartellino. Tutte le altre formazioni di serie A hanno pagato dazio ad una squadra che produce crea un'enormità di occasioni e che va a segno con quasi tutti i giocatori. Hanno dovuto raccogliere il pallone in fondo alla rete l'Inter, il Milan, la Juve, ma anche le piccole, le medie, le neopromosse. Tutti, tranne l'Empoli. E allora domani Luciano ci terrà in maniera particolare a iniziare nel modo migliore la parte "discendente" del girone d'andata, quella sulla carta più agevole, che dovrebbe permettere alla Roma di colmare il gap dall'Inter e di provare a scavalcarla.Una casella con uno "zero" da cancellare il più presto possibile. Così come era accaduto lo scorso anno con le altre due formazioni che nel 2005-2006 avevano resistito in casa all'armata giallorossa. Nel suo primo anno nella Capitale, infatti, Spalletti e i suoi ragazzi non trovarono il gol solo in tre occasioni: alla terza giornata (la seconda trasferta di campionato in assoluto dopo il 3-0 di Reggio Calabria) arrivò lo 0-0 con il Livorno al Picchi, poi, dopo il successo 4-1 interno col Parma, arrivò un altro pareggio senza reti a Cagliari. Era una Roma ancora in divenire, un cantiere aperto, nulla a che vedere con la squadra di oggi che proprio in trasferta sembra dare il meglio di sé. Due settimane dopo il pari in Sardegna arrivò il ko di Empoli. Era il 16 ottobre e Tavano ci punì dopo 15 minuti della ripresa. Fu forse quello il punto più basso della gestione Spalletti che sembrava non riuscire a dare un'anima alla sua squadra. Poi arrivò la vittoria chiave di San Siro contro l'Inter, quella del 3-2 con pallonetto di Totti. Che diede la svolta.Empoli, Livorno e Cagliari, questi i campi senza gol nel 2005-2006, lo scorso anno andò poco meglio. Al Picchi fu 1-1 alla prima di ritorno con gol di Totti, a Cagliari finì 3-2, zero punti in una partita che a quel punto della stagione (era la 18esima di ritorno) contava solo per la Scarpa d'Oro verso la quale il capitano si lanciò con una doppietta. E ad Empoli? Lì era finita 1-0 con la rete dopo appena 5 minuti di Pozzi. Era il 17 febbraio, cioè a quattro giorni dall'andata degli ottavi di coppa col Lione. Un errore di concentrazione? Forse. Anche oggi dietro l'angolo c'è la Champions e lo Sporting, ma stavolta non sono ammesse distrazioni. La Roma è alla prima tappa di un mini campionato di 12 partite agevoli, fino alla terza di ritorno compresa. Spalletti vuole quel gol e i tre punti. Per la cabala, e per lo scudetto.