C'è solo l'A.S.Roma!

... ma il mister rifiuta le sue colpe.


A fine partita Spalletti salta da una telecamera all'altra, finendo in sala-stampa, sempre per ripetere lo stesso concetto: «Se cercate una spiegazione per il risultato, cercatela nelle occasioni sbagliate, non nell'atteggiamento della squadra o nelle sostituzioni». Eppure quella Roma a trazione posteriore con i tre cambi difensivi non è piaciuta a nessuno. E di questo si può chiedere conto solo a lui.Spalletti, partiamo dalle sostituzioni. Sono state determinate da cause di forza maggiore o sono state tutte e tre volute?«Giuly aveva male a un adduttore, ma sinceramente l'avrei tolto lo stesso. L'inserimento di Tonetto dava la possibilità di liberare Cicinho dalla fase difensiva, per me era giusto in quel momento ridurre la possibilità di sofferenza negli uno contro uno sulle fasce. Perrotta era stanco e l'ho sostituito con Barusso. Mexes invece l'ho messo per dare sostanza in area. E invece hanno pescato il jolly da fuori. Ma intendete dire che il pareggio è dipeso dalle sostituzioni? Se è così pensate pure che le responsabilità siano tutte mie, che le ho volute tutte io, ma la realtà è differente».Qual è la sua versione?«Quando in una partita hai dieci occasioni nette per fare gol non c'è più niente da fare, è meglio pensare a difendersi perché poi rischi anche di perderla. E' inutile andare a cercare altri cavilli, serve solo a fare confusione. Se volete dire cose come queste possiamo parlare anche per tre giorni, ma è inutile. Quando sprechi dieci situazioni per segnare...».E perché s'è sbagliato così tanto?«Perché abbiamo sprecato le conclusioni e perché altre volte non ci siamo passati la palla, nelle situazioni troppo facili. Se poi gli avversari trovano due eurogol da 35-40 metri bisogna star zitti, tornare a casa e fare una sintesi da usare nella prossima gara».La Roma ha sbagliato tanto, è vero. Ma ha anche sofferto tanto. L'Empoli ha fatto due gol e poteva farne altrettanti. E questo è un dato incontestabile, a prescindere dalle reti sbagliate.«Gli avversari si sono guadagnati le loro occasioni, hanno vinto questa possibilità avendo la meglio nei duelli. Ma noi gliel'abbiamo regalata».Quando c'è il turnover comunque se ne risente, almeno a livello di risultati.«Secondo me non è così. La squadra l'abbiamo cambiata un po' a Milano e un po' nel derby, poi non so a che vi riferite in particolare quando parlate di turn over, chi considerate riserve e chi titolari? Io ho un gruppo di giocatori e cerco di mettere in campo quelli che mi servono per vincere le partite».Cicinho ha fatto meglio da difensore che nel secondo tempo. E' sembrato non a suo agio quando i ritmi si sono alzati. Paradossalmente uno come lui si trova meglio contro il Milan che contro l'Empoli.«Può essere vero, queste sono partite che hanno una chimica diversa nello scorrimento. Paradossalmente è più facile giocare con il Milan, il Milan la palla te la riporta perché la gioca, la Lazio la ribalta ed è per quello che nel derby non l'ho messo. Lì lasciando aperto il settore potevamo rischiare. Il Milan magari ridà tempo di metterti a posto. Sono dettagli che possono fare la differenza, io ho il dovere di vedere le caratteristiche dei giocatori più in profondità. Nel secondo tempo poi loro sono stati molto offensivi, avevano due attaccanti fisici in mezzo e due esterni così bravi come Vannucchi e Giovinco. Se lì fai gol la partita è finita. Non lo fai e loro riprendono. Se avessimo palleggiato saremmo arrivati in sei sottoporta, vai in velocità e sbagli».E' mancata anche un po' di fisicità?«Quando una squadra gioca tre partite in una settimana, è molto dura. Avevamo poca freschezza. Ma il risultato è stato figlio della casualità».La Roma prende sempre troppi gol.«Più che tanti gol subiti, sono pochi quelli realizzati. Gol come quelli dell'Empoli, sono frutto di situazioni imprevedibili».Sprecata la possibilità di avvicinare l'Inter. E restano nei paraggi Juve e Fiorentina.«Secondo me anche il Milan può tornare dentro. Io devo riuscire ad avere la convinzione che la mia squadra può arrivare fino in fondo, e di conseguenza andare a mettere a posto la psicologia dei miei ragazzi».Resta il rammarico.«Peccato, avevamo fatto bene il primo tempo. Siamo fatti così, pensiamo di avere le partite in pugno, ma non è così. Qualche gara si può pareggiare ma così no».E la conferma di Brighi.«Dà sempre un buon rendimento, sono contento che è riuscito anche a far gol».