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La Roma aspetta di sapere cosa vuol fare Mancini


Aggiornamento sul caso Mancini: l'Inter ha fatto le sue "valutazioni", adesso tocca alla Roma. La società nerazzurra, su indicazione del Mancini di Jesi, lo sta seguendo con grande attenzione, sapendo anche che la permanenza del brasiliano nella Capitale probabilmente è agli sgoccioli. Si saprà qualcosa in più la prossima settimana, tra martedì e mercoledì, quando il manager dell'esterno, Gilmar Veloz, sarà a Trigoria per ascoltare le proposte della società giallorossa. Che difficilmente si svenerà per trattenerlo: l'offerta di quest'estate era di due milioni e mezzo di euro a stagione, ma con la possibilità di aumentare quasi di uno sommandoci i premi, il brasiliano non ha voluto firmare all'epoca, e l'interessamento dell'Inter, che il tetto per gli ingaggi non sa neppure dove sia di casa, non farà che complicare le cose. La porta, comunque, non è ancora del tutto chiusa: il giocatore si trova bene a Roma, non ha ancora maturato del tutto l'idea di andare via, e potrebbe anche accettare di guadagnare qualcosa in meno rispetto all'offerta nerazzurra. Di parere diverso il procuratore (manco a dirlo...), che spinge per una soluzione più redditizia rispetto al semplice rinnovo con i giallorossi: i due si confronteranno la prossima settimana, prima di andare a parlare con la società.La Roma, da parte sua, sta da tempo ipotizzando un futuro senza l'esterno brasiliano: candidato numero uno Antonio Di Natale, vecchio pupillo di Spalletti, che la società giallorossa sta seguendo a distanza. Grande distanza, almeno stando a quanto ha dichiarato ieri il direttore generale Pietro Leonardi a Rete Sport. «Noi non costringiamo mai i nostri a restare per forza, a patto che trovino una squadra che soddisfi le nostre richieste. Di Natale, ad esempio, ha sposato un progetto, ha firmato un contratto fino al 2012, ha trovato la sua dimensione arrivando anche in Nazionale. Noi non abbiamo alcuna necessità di vendere, soprattutto se dovessimo centrare obiettivi importanti in Europa». La Roma non ha ancora fatto passi ufficiali, segno che la trattativa per il rinnovo di Mancini viene considerata complicata, ma ancora aperta.Nel frattempo Spalletti sta iniziando a fare i suoi esperimenti, anche in vista della necessità ormai prossima di far coesistere Totti e Vucinic: le prove generali, a Kiev, sono andate alla grande, e con l'avanzamento di Tonetto e il rientro di Taddei Mancini dovrà sudare per ritagliarsi un nuovo spazio. Il che non vuol dire, ovviamente, che la Roma voglia cederlo già da gennaio, ma se dai prossimi incontri si dovesse arrivare al muro contro muro l'ipotesi verrebbe riconsiderata, per non trovarsi a dover trattare una cessione a giugno, con un solo anno di contratto residuo e la mannaia della clausola rescissoria verso l'estero con indennizzo stabilito dalla Fifa ad abbassare ulteriormente il valore del cartellino. Situazione ancor più complicata per Matteo Ferrari, che a giugno sarà libero: vorrebbe rimanere a Roma, ma la distanza tra domanda e offerta rimane consistente. Il difensore comincia a dare segni di insofferenza, all'inizio della prossima settimana è previsto un incontro tra Pradè e il procuratore, Gianni Corci: potrebbe essere l'ultimo, accordo o rottura.Nel frattempo in Inghilterra (il Sun) scrivono che la Roma avrebbe quasi chiuso per Olaf Mellberg, trentenne difensore dell'Aston Villa che a giugno va in scadenza, in Spagna fanno sapere che il Real Madrid, oltre a seguire Vucinic (il Lecce, comproprietario del cartellino, smentisce offerte), starebbe preparando una maxi offerta per Daniele De Rossi. Ovvero uno di quelli per cui non la Roma non alzerebbe neppure il telefono per sentire la cifra, al punto da derogare per la prima volta al tetto degli ingaggi per rinnovare il contratto attuale, che scadrà nel 2009.