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Mancini, un nuovo caso-Chivu


A Trigoria aspettano Gilmar Veloz, ma Veloz non verrà: la settimana del recupero con il Cagliari e della trasferta di Livorno doveva essere anche quella della verità sul rinnovo di Alessandro Mancini, ma all'ultimo momento il manager ha fatto sapere alla dirigenza giallorossa che ci sarà da attendere ancora per sciogliere il nodo da cui dipende buona parte del mercato giallorosso, in entrata e in uscita. Ecco quindi che si profila l'ombra di un nuovo caso Chivu: come per il rumeno, c'è di mezzo l'infatuazione calcistica di Mancini Roberto, e l'abitudine di Moratti di far contento il tecnico di turno, anche a costo di fare mosse ai limiti del regolamento, ed oltre. E come per Chivu, l'Inter può offrire di più, perché non ha fissato il tetto degli ingaggi, e questo di più può essere fissato più o meno interno ai tre milioni e mezzo netti a stagione. La Roma si ferma a due e mezzo, a limare la differenza i premi, legati al rendimento e agli obiettivi raggiunti, ad equilibrare la situazione anche la volontà del giocatore, che nella capitale sta bene, e non ha tutta questa fretta di andarsene. Con tutto che nelle ultime partite non tutto è filato per il verso giusto dal punto di vista del brasiliano: a Kiev, in quella che probabilmente è la più bella partita giocata dai ragazzi di Spalletti nell'ultimo mese, è rimasto in panchina, domenica con l'Udinese è tornato titolare ma non è riuscito a incidere, venendo richiamato in panchina a cinque minuti dalla fine. Tra campionato e Champions League ha giocato quattordici gare, e solamente in due occasioni (Parma e Lisbona) è rimasto in campo per tutti i novanta minuti, e la situazione, ora che Totti è tornato a disposizione, e Vucinic ha cominciato a far vedere quello che sa fare, non può che peggiorare. Solo che il tempo gioca a favore di Mancini, o meglio di Veloz, perchè a giugno il giocatore si potrà svincolare tramite clausola Fifa (valida solo verso l'estero), e la Roma ha tutto l'interesse a sistemare la questione prima di allora, per evitare di trovarsi sotto ricatto. In estate il giocatore sembrava sul punto di accettare la stessa proposta fatta a Mexes, all'ultimo momento la firma è saltata, e si è inserito il Lione, disposto ad offrire mari e monti al giocatore che aveva ammirato nell'ottavi di Champions League. Adesso il problema è l'Inter, un film già visto, con un finale ancora da scrivere, anche se domenica scorsa il pubblico giallorosso dell'Olimpico ha già scelto, fischiando sonoramente Mancini ed applaudendo a scena aperta Di Natale, addittato come il successore numero 1 del brasiliano.