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Panucci a Sky: "Sogno lo scudetto con la Roma"


Christian Panucci a tutto campo. Il difensore-goleador della Roma e della Nazionale si racconta a 360 gradi a «Attenti a quei due», trasmissione di Sky in onda alle 20. Parla di tutto, Panucci. Dal rapporto con gli allenatori, al suo passato, alla Nazionale. Un gran difensore che al Genoa volevano far giocare da trequartista... «Sì, però poi deludevo molto perchè facevo pochi gol e piano piano mi hanno messo a giocare dietro». In passato sei stato criticato per il tuo carattere difficile... «In qualche situazione la responsabilità è stata mia. Io ho sempre detto quello che pensavo, sono sempre stato coerente. A volte si cerca di colpevolizzare i giocatori che hanno un carattere forte, come me, però si trovano anche allenatori che fanno i fenomeni e con i quali puoi avere alcuni scontri. Non voglio fare nomi, però ci sono alcuni allenatori che vogliono fare di testa loro, non cercano il rapporto personale con i giocatori. Io con Sacchi non ho mai litigato, l'unico con cui ho litigato è stato Lippi e in quell'occasione non ho collaborato molto. Lui voleva farmi giocare in un ruolo dove io non volevo giocare e da li è nato tutto». Hai vinto due Champions League, una col Milan e una col Real Madrid: quale delle due è stata più importante? «Hanno due storie diverse. Al Milan sono arrivato a 20 anni e avevo dei 'mostrì di compagni davanti a me, per me era una novità straordinaria, pensavo di avere toccato il punto più alto della mia carriera, è stata indimenticabile per l'età e per il momento. La vittoria con il Real Madrid è stata un'ossessione, perchè era 32 anni che non la vincevano, è stata una grande cavalcata. Poi vincerla all'estero per un italiano è importantissimo, ma tutte e due sono state importanti e me le porto nel cuore». La finale vinta con il Real Madrid era contro la Juventus di Lippi... «Quando giochi all'estero, giocare la finale contro una squadra italiana e vincere è un'emozione incredibile. Diciamo che ho battuto Lippi e va benissimo così». La Roma può arrivare fino in fondo in questa competizione? «Noi dovremo fare tanta fatica perchè la storia dice questo. Siamo un gruppo forte, importante, ma per arrivare in fondo ci vuole la mentalità. Noi ancora pecchiamo un pò di inesperienza».Quali sono le favorite alla vittoria finale? «Chelsea, Barcellona, Milan sono grandi squadre ma è difficile dire chi arriverà in fondo. Ci sono tante protagoniste». Tu hai giocato e vinto una Champions League con il Milan: è vero che al Milan puntano più alla Champions che al campionato? «Vedendosi staccati in campionato, potrebbe essere che puntino di più sulla Champions. Quando giochi nel Milan respiri questo messaggio, anche nei dirigenti. Si capisce che puntano alla Champions League. Il Milan con la Champions League ha un feeling particolare, nell'ambiente Milan si respira una voglia di essere protagonisti in Europa». Il Milan vincerà il Mondiale per Club? «È la squadra favorita insieme al Boca Juniors. È una competizione difficile e quindi non è facile fare un pronostico. Se la giocheranno Milan e Boca Juniors». Quanto è difficile marcare un attaccante come Inzaghi? «Io preferisco marcare uno come Ibrahimovic che gioca fuori dall'area piuttosto che uno come Inzaghi che gioca dentro l'area. Per un difensore è più difficile marcare uno come Inzaghi che uno come Ibrahimovic». Panucci commenta anche il girone dell'Italia agli Europei: «È un girone difficile dove tutto può succedere, saranno partite belle, suggestive. Sarà importante la prima con l'Olanda. Noi siamo l'Italia, i campioni del Mondo, un gruppo che da quando sono arrivato, mi ha sempre dato dimostrazione di forza, un gruppo compatto. È stato bravo Lippi a costruirlo nel modo giusto». È vero che Donadoni ti ha chiamato al telefono? «Donadoni mi chiamò un venerdì e mi chiese se volevo rientrare. Ricevendo la chiamata da una persona che stimavo, non potevo dire di no. Sono stato molto felice di tornare». Anche quest'anno per lo Scudetto è una corsa a due tra Inter e Roma? «L'anno scorso non c'è stata lotta, quest'anno dovremo avere più continuità nei risultati per fare il salto di qualità sperando in qualche passo falso dell'Inter. Io preferisco sempre stare davanti, anche perchè un nostro passo falso adesso sarebbe più difficile da recuperare e quindi è sempre meglio stare davanti, così puoi autogestire il vantaggio. Noi ci sentiamo più forti dell'anno scorso, il mister cambia sempre due-tre giocatori alla volta, la squadra è cresciuta mentalmente così come anche i nuovi acquisti ci stanno dando una grande mano». Nell'Inter chiunque entra gioca bene: anche Pelè e Jimenez ieri hanno fatto una grande partita... «A volte siamo anche più belli di loro, però loro hanno concretezza, anche quando non giocano bene. Noi quando non giochiamo bene, paghiamo». Credi che la Lazio possa farcela a passare il turno contro il Real Madrid? «È molto dura, il Bernabeu si farà sentire ma la Lazio ha le sue possibilità perchè è una squadra che nei momenti difficili ha sempre tirato fuori gli attributi. Anche se gioco nella Roma, spero che la Lazio passi il turno perchè da italiano spero che le squadre italiane vadano avanti». Totti e Vucinic possono giocare insieme? «Ieri siamo stati molto equilibrati. Noi possiamo giocare anche con tre-quattro attaccanti. Totti è appena rientrato dall'infortunio, Vucinic è un talento, diventerà uno dei più grandi attaccanti al mondo».Come vedresti Capello alla guida della nazionale inglese? «Capello è l'uomo ideale, lui è un manager, porterebbe un cambio di tendenza nella nazionale inglese. Se in Inghilterra non vincono, per quello che è la mia esperienza, è perchè lavorano molto poco a livello tattico e quando poi si confrontano con le altre nazionali fanno fatica».Secondo te è giusto che Kakà abbia vinto il Pallone d'Oro? Totti ha detto che Messi meritava più del brasiliano... «Totti ha parlato secondo il suo modo di interpretare il calcio, Kakà l'ha messo tra i suoi favoriti e ha voluto specificare che i migliori per lui sono stati Kakà e Messi. Credo che sia giusto dare il Pallone d'oro a Kakà. Ha vinto anche la Coppa Campioni. Messi avrà tempo per vincere». Qual è uno dei tuoi ultimi sogni come calciatore? «La vita è stata un grande sogno per me perchè non avrei mai pensato di vincere così tanto. Il sogno che ho ancora è quello di vincere uno Scudetto a Roma».