C'è solo l'A.S.Roma!

Mancini è sempre più solo


Spalletti lo scarica: «L'ho fatto giocare pure troppo. Cicinho è un buon acquisto»Mancini e Cicinho. Ovvero, due brasiliani tristi a Roma. Per motivi diversi, con prospettive diverse, ma pur sempre tristi. Da una parte c'è Amantino. Contratto in scadenza, un'offerta da parte della Roma di 2.5 milioni (più i premi) che lui vorrebbe accettare ma il suo agente lo spinge verso altri lidi, più ricchi per entrambi. Lo vuole l'Inter, già da gennaio nonostante le smentite di rito di Moratti e Branca, ma anche il Bayern e il Liverpool che potrebbero prenderlo a fine anno sfruttando una clausola Fifa. Scaricato dai tifosi, che gli contestano uno scarso attaccamento alla maglia e un rendimento non all'altezza del suo valore, da ieri sembra aver perso anche quello che, nonostante le 54 sostituzioni in 3 anni, era il suo principale alleato. E cioè Luciano Spalletti. Il tecnico, che quando si presentò a Trigoria disse che in caso di cessione del brasiliano avrebbe rigirato le scrivanie, ieri ha avuto parole durissime nei confronti di Amantino. «Secondo me sta rendendo al di sotto delle sue possibilità. In passato ha dimostrato che può fare molto di più. Si allude sempre alle tante sostituzioni, ma sono fatte quasi sempre negli ultimi cinque minuti della partita. A mio modo di vedere, se c'è un errore, questo è legato a quante volte l'ho fatto giocare. Secondo me l'ho fatto giocare troppo». Ma non solo. Alcuni comportamenti del brasiliano non sono piaciuti a Spalletti, che ha (giustamente) a cuore soprattutto il bene comune e non quello dei singoli. E pretende lo stesso dai suoi calciatori. «E' la prestazione che conta, il risultato della partita. Il contributo che si riesce a dare alla squadra, non quanti minuti sta in campo. E' chiaro che se uno legge i giornali, vede ripetuto il fatto che è stato sostituito e si fa coinvolgere da certi numeri e da certi modi di analizzare la partita, a mio modo di vedere sbaglia. Poi, per quanto riguarda le sue espressioni quando viene sostituito, bisogna mettere a posto anche quelle. Perché altrimenti si può fare altrettanto...». Se non si tratta di rottura definitiva, poco ci manca. Una rottura che precede solo di poco quella che ci sarà anche con la società, quando Mancini riferirà alla dottoressa Sensi che non ha intenzione di accettare l'offerta di rinnovo proposta dalla Roma. Quel giorno, Mancini finirà sul mercato.La stessa cosa non accadrà a Cicero Joao de Cezare. Anche Cicinho, come Mancini, è triste, ma la sua storia con la Roma è ancora agli inizi, è una storia tutta da scrivere. Il brasiliano è triste perché finora ha giocato poco. E' arrivato in estate dal Real Madrid come l'acquisto più costoso degli ultimi anni, ad aspettarlo c'erano più tifosi di quando arrivò Falcao. Pensava di trovare più spazio e invece finora è stato sacrificato. Stasera giocherà titolare, come il 2 ottobre a Manchester, e Spalletti per lui ha avuto solo parole buone. «Cicinho sta facendo quello che deve fare, ha giocato poco perchè i compagni di reparto si sono comportati bene. Quando è entrato si è fatto trovare sempre pronto, può capitare a un calciatore di passare un periodo non facile come questo che sta attraversando lui. Sono convinto comunque che la Roma ha fatto un buon acquisto». Il suo futuro, insomma, sarà con la Roma, almeno per i prossimi cinque anni.