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Sir Fabio Capello


C'era una volta Don Fabio. Ora Capello diventa Sir, perché gli inglesi già lo chiamano così. Per qualche tabloid è "The Godfather", il padrino, e il nomignolo tanto dice sui luoghi comuni che si portano dietro gli italiani. Ma l'appellativo conta poco e non muta la sostanza: un contratto da ct di due anni e mezzo, con una clausola per il rinnovo, a quattro milioni di sterline l'anno (circa sei milioni di euro). Stando a quanto riporta la BBC, per l'annuncio è questione di ore: potrebbe arrivare già oggi. Capello era in Inghilterra ieri, accompagnato dal figlio Pierfilippo, che cura i suoi interessi. Ha incontrato, pare a Wembley, il direttore generale della Federcalcio locale, Brian Barwick, e il direttore tecnico della federazione, Sir Trevor Brooking. Per non mancare all'appuntamento ha dovuto anche disdire gli impegni con la Rai. "Seconda voce" nelle partite della Nazionale e anche in quelle di Champions League, Capello avrebbe dovuto essere all'Olimpico per Roma-Manchester United. Così non è stato, complice un permesso chiesto e ottenuto per traslocare da Madrid a Milano. E in effetti in mattinata il tecnico era in Spagna, per svuotare il mega appartamento accanto allo stadio Bernabeu. I cronisti inglesi l'hanno seguito anche lì, solo per augurargli buona fortuna. «Grazie, ma non posso dire nulla», la replica garbata. In Inghilterra, intanto, gli amanti del pallone si preparano ad accogliere ufficialmente il secondo allenatore "straniero" della storia della nazionale. Il primo era stato lo svedese Eriksson, sette anni fa. Ora Capello, l'italiano. Entrambi hanno vissuto l'emozione della Serie A, entrambi hanno guidato la Roma. «Ho il piacere di dire - le parole del direttore della comunicazione della FA, Adrian Bevington - che il colloquio è stato estremamente positivo e senza problemi. Fabio è tornato in Italia per onorare un precedente impegno, ma riparleremo a breve». «Sin dal 2000 lui pensava alla panchina dell'Inghilterra - rivela al Daily Express Franco Baldini, ex collaboratore del tecnico di Pieris - Era in contatto con la federazione, ma i tempi non erano ancora maturi». Oggi lo sono. Oggi Capello è «the right man», l'uomo giusto. Ne è convinto anche Frank Lampard, centrocampista del Chelsea e punto fermo della nazionale inglese: «Ha dimostrato quello che sa fare vincendo tantissimo. Ha la personalità giusta per guidarci». E pazienza se non sarà calcio spettacolo, perché, dopo la nefasta era McClaren, gli inglesi vogliono solo vincere. «Anche tutte le partite 1-0», si legge su qualche giornale. «Capello pensa solo a trionfare - spiega Ruud Gullit, con lui al Milan - Non gioca per regalare spettacolo».Capitolo a parte sullo staff che affiancherà il nuovo ct. In Inghilterra le previsioni si sprecano. Ecco allora qualche nome. Si parte da Alan Shearer, ex di Southampton, Blackburn e Newcastle. Poi, Stuart Pearce, attuale tecnico dell'Under 21 inglese, e Tony Adams, una vita all'Arsenal e oggi secondo di Redknapp sulla panchina del Portsmouth. Infine, Gianfranco Zola, che l'Inghilterra la conosce bene, vista la sua esperienza nel Chelsea dal 1996 al 2003. Non ci sarà invece Franco Baldini, vicino al West Ham.