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Cerci: "Sogno la Roma, tornare è il mio chiodo fisso"


C'è un ragazzo di 20 anni in serie B che sta facendo sfracelli, gioca da campione e sta trascinando la sua squadra, una neopromossa, in serie A. Il ragazzo è di proprietà della Roma, ha anche esordito in A a 16 anni con la maglia giallorossa, e non c'è settimana che non manda messaggi d'amore alla nostra squadra. Lui è Alessio Cerci, classe 1987, in forza al Pisa, e questa settimana per la sua dose di zucchero all'AS Roma, ha scelto le pagine della rivista "Calcio 2000". «Tornare sarebbe il massimo», dice l'attaccante di Valmontone, che poi si sofferma sull'emozione dell'esordio in serie A: «Avevo 16 anni e 10 mesi, ma è come se fosse successo ieri, rimarrà indelebile. Anzi, forse ora, a ripensarci, lo assaporo ancora meglio, perché allora, probabilmente, non avevo la lucidità per capire quanto fosse importante quel momento e non me lo sono goduto appieno». Dopo un racconto sulla sua avventura pisana, che lo sta lanciando definitivamente, «Sto benissimo, anche se sono ancora all'inizio e devo dimostrare tutto», il discorso torna però a colorarsi di giallorosso e Cerci parla di capitan Totti, cui «ruberei il tiro, ma anche tante altre cose che potrei andare avanti all'infinito», e di Mancini, di cui, forse, potrebbe prendere il posto l'anno prossimo: «Lui è già un campione, io devo solo lavorare tanto se voglio avvicinarmi a quei livelli». E poi ci sono Rosi e Okaka, gli ex compagni di primavera con cui magari ritrovarsi un giorno in prima squadra: «Siamo praticamente cresciuti insieme ed anche se in realtà differenti, ora stiamo vivendo la stessa esperienza: così capita di scambiarci le sensazioni, le impressioni e di condividere situazioni più o meno simili. Sono convinto che tutto questo serva a farci crescere: siamo tutti ottimi giocatori, dobbiamo solo crederci e lavorare sodo».Lui però, Alessietto nostro, sembra essere il predistinato, perchè è dotato di una classe e di una tecnica sopraffina. Dei tanti gioielli giallorossi in giro per l'Italia, lui sembra l'unico destinato al rientro immediato nella Capitale, tanto che con Mancini in odor di cessione, la Roma sta pensando seriamente di dirottare i suoi sforzi di mercato e di investire la cifra che si otterrà dalla cessione del brasiliano, in altri settori del campo, poichè Alessio Cerci viene considerato molto di più che una valida alternativa a Mancini. La Roma non vuole correre il rischio, tanto per dirla in parole povere, che una volta ceduto Amantino ed investito una forte somma di denaro per Di Natale, si ritrovi Cerci a far meraviglie ed a rubar il posto al giocatore acquistato per sostituite Mancini. Questo perchè Cerci ormai, è molto di più che una promessa...