C'è solo l'A.S.Roma!

"Il Toro c'ha preso a pallate!"


«Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallate». No, a fare questa esclamazione non è stato qualche tifoso deluso accorso a Trigoria per manifestare dopo lo scialbo 0-0 con i granata, ma chi più di ogni altro la Roma la vive da dentro e la gestisce: Luciano Spalletti. Un rimbrotto scherzoso, quello del tecnico toscano ai suoi ragazzi, che però in fondo celava un'ovvia insoddisfazione per quanto offerto dalla squadra. È il day after della Roma a Trigoria dopo il pareggio che non ha portato a poco (un punto) se non a niente (due persi in classifica dall'Inter) e l'antivigilia di quest'altra visita ai granata in programma domani all'Olimpico torinese. «Zitti, che ieri sera il Torino vi ha preso a pallonate», un modo tutto "toscano" (perché il tecnico ha aggiunto anche qualcosa di poco decifrabile nel suo personalissimo slang) per dire che la ricreazione è finita. D'altronde non c'è bisogno di battute rubate durante l'allenamento, basta sentire quello che ha detto esplicitamente, direttamente il tecnico nel post partita di Torino. Questo: «Per vincere uno scudetto occorrono mentalità, personalità e maturità. Chi ne ha di più vince». A quanto pare i nerazzurri, di queste qualità, al momento ne hanno di più dei romanisti, che non riescono a fare quel passo in avanti quando di fronte hanno formazioni che attendono per ripartire. Quello che il tecnico toscano, nella conferenza di sabato, ha definito il «momento più pericoloso». Ovvero «quando perdi palla con la squadra che è aperta e predisposta a giocare» e che ti porta a prendere gol, o a rischiare di subirli, come accaduto con i granata. Ma questa situazione, legata a momenti di black-out della squadra, Spalletti la sta gestendo tramite la politica del "bastone e della carota", così come ha fatto ieri nel corso dell'ultima seduta: prima sollecitando i suoi con complimenti a seguito di movimenti ben fatti e poi richiamandoli come nel caso delle «pallate» per atteggiamenti sbagliati. Quest'episodio ("Ragazzi il Toro...") in particolare, si riferisce alla partitella in famiglia, con la squadra a lamentarsi con "l'arbitro" Spalletti per una decisione che non aveva visto tutti d'accordo e col tecnico toscano che con il ghigno di chi la sa lunga dà la stoccatina sotto traccia ai suoi ragazzi. D'altronde la Roma vista domenica a Torino è stata senza dubbio la peggiore che ha offerto questo inizio di stagione, con poche idee e tanta sofferenza. Tant'è che lo stesso Spalletti al termine della partita, commentando il rigore negato a Vucinic, quasi a spiegare che se i giallorossi lo avessero potuto battere e trasformare, per la formazione di Novellino, «sarebbe stato ingiusto». In una giornata non proprio da ricordare, l'unica nota "lieta" è il non aver perso. Non certo la poca cattiveria sotto porta della squadra, anche se Spalletti non boccia del tutto il troppo utilizzo del fioretto al posto della sciabola, perché «è una qualità che a volte ci ha dato anche sviluppi interessanti, gol, azioni spettacolari. Ma quando non ci mettiamo anche determinazione in questo modo di stare in campo, si rischia di concedere qualche cosa agli avversari». Ed è proprio da qui che il tecnico toscano vorrà ripartire, da una maggiore incisività dal punto di vista caratteriale più che tattico o tecnico, per far si che già da domani «a pallate» sia la Roma a prendere il Toro. Non viceversa.