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Aquilani, tutto ok


Alberto in campo dopo Villa Stuart: tutto ok. Il suo agente: «Qui è il suo futuro»
E'stato l'ultimo a fermarsi e il primo a riprendere, Alberto Aquilani. Dopo un paio di giorni di vacanza, ha trascorso il capodanno in montagna insieme ad alcuni amici, il centrocampista giallorosso ha ricominciato a lavorare a Trigoria, con due giorni d'anticipo rispetto ai compagni di squadra, che torneranno a correre domani pomeriggio. Ieri mattina però, prima di andare a Trigoria, ha fatto un salto a Villa Stuart per un controllo, l'ennesimo dopo l'infortunio ai flessori della coscia destra che si è procurato lo scorso 2 ottobre a Manchester. Le risposte sono state incoraggianti, i risultati quelli che Alberto e lo staff medico giallorosso attendevano. Tutto ok quindi, Alberto può ricominciare a lavorare senza problemi. Finalmente.D'altronde la voglia di giocare del Principino è tanta. Il campo gli manca, sa che il 2008 per lui deve essere l'anno della definitiva consacrazione sia in maglia giallorossa, sia in maglia azzurra. E sa che potrà affermarsi solo giocando con continuità, come aveva fatto prima dell'infortunio. «Al 2008 chiedo solo la salute - ha ribadito in questi giorni - sono tre stagioni che mi infortuno. Mi auguro di aver già dato tutto alla sfortuna. Vorrei stare bene per dodici mesi filati».Ieri a Trigoria ha lavorato prima in palestra e poi in campo, insieme a Vito Scala e Silio Musa «li devo ringraziare perché in questo periodo mi sono stati vicinissimi», che non lo hanno lasciato solo nemmeno un minuto. Vito Scala, in particolar modo, lo ha spronato per tutto il tempo. Cronometro in mano, controllava i tempi "sul giro", come si fa in formula uno. E Alberto ha cominciato ad alzare il ritmo, a forzare i tempi, nonostante il fastidio alla coscia infortunata non sia del tutto scomparso. «Mi dicono che sia normale, è la cicatrizzazione. Però non nascondo che ci sia anche una questione psicologica. Dopo tanti guai, la testa fa fatica a non pensarci, c'è un po' di timore di tornare a farsi male». Timori che però Alberto sembra pronto a chiudere per sempre in un cassetto. L'obiettivo è quello di esserci già dalla gara di Bergamo, il 13 alla ripresa del campionato o al massimo in Coppa Italia tre giorni dopo contro il Torino. «Può essere, ci spero». Per questo motivo ha anticipato il suo rientro dalle ferie, perché non ce la fa più a rimanere fuori a vedere gli altri che giocano. «Ho bisogno di giocare, di una riprova sul campo, di una partita vera. Solo così ritroverò la tranquillità. Con i compagni mi sto allenando già da un po' di tempo, ho già disputato le partitelle in famiglia, per precauzione mi metto anche una fascia protettiva. Ma tutto questo conta poco, mi serve tornare a giocare, sentire il profumo del calcio vero, l'unico che conta». Solo dopo che sarà rientrato a pieno ritmo in campo si comincerà a parlare di un argomento che sta a cuore a molti, e cioè il rinnovo del contratto. Negli ultimi tempi tante voci si sono rincorse suo futuro. Si è parlato di offerte da parte dell'Inter, di interessamenti da parte di squadre straniere. «Tutto falso, anche che avrei rifiutato due milioni dalla Roma. Io sono pronto a firmare. Il mio sogno è vestire questa maglia per tutta la carriera. Ma i contratti, e non sono certo il primo a dirlo, si firmano in due». Concetto questo, ribadito ieri dal suo procuratore Franco Zavaglia, intervenuto a Teleradiostereo. «Aquilani ha parlato chiaro, il suo desiderio lo ha esposto senza veli, vuole restare alla Roma. Lui al pari di De Rossi rappresenta il futuro della Roma per i prossimi dieci anni. La volontà del ragazzo sarà determinante al pari di quella del club che intende investire su di lui. Andare a trattare un contratto di un calciatore come Alberto, amato dalla gente romanista non porta un vantaggio decisivo. Quello che conta, come detto, è la volontà delle parti. Che Aquilani piaccia è ovvio, è un centrocampista tra i migliori in circolazione. Piace all'estero ma anche in Italia, anche se mi sento di dire che le voci sull'Inter siano esclusivamente giornalistiche, non mi risulta che l'Inter abbia allacciato contatti con la Roma. E comunque siccome il contratto scade nel 2010, non c'è fretta per appuntamenti di negoziazione. Aspettiamo la Roma, con grandissima fiducia».