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Aquilani-show a Pomezia


Alberto Aquilani è tornato, finalmente. Novantotto giorni dopo. Tanto è passato dal maledetto 2 ottobre scorso, quando a Manchester si è fatto male. Che sarebbe stato un infortunio lungo lo si è capito subito, dalle lacrime di Alberto e dalla faccia preoccupata dello staff medico che lo ha soccorso. Lesione al retto femorale della coscia destra, la terribile diagnosi. Un film già visto per Alberto, che ci era già passato. La riabilitazione, i centri specializzati, un tunnel lungo tre mesi dal quale oggi, ora si può dire, è finalmente fuori. Dopo tre mesi il Principino può tornare a sentirsi di nuovo un giocatore di calcio. Teatro del suo ritorno in campo il Comunale di Pomezia, che non sarà l'Old Trafford ma è pur sempre qualcosa. Quarantre minuti, tanto ha giocato ieri nella prima partita "vera" del 2008. Maglia numero otto sulle spalle, si è sistemato in cabina di regia al fianco di Brighi. Ha giocato sul velluto, senza forzare troppo ma facendo viaggiare il pallone. Qualche inserimento, e qualche conclusione. Il primo tiro in porta dopo un solo minuto poi, con il passare del tempo, la sua condizione è cresciuta di pari passo alla convinzione che ci ha messo in mezzo al campo. Ha provato soluzioni più difficili, come il cucchiaio finito sulla traversa verso la fine del primo tempo. Nel secondo tempo ha provato anche la gioia del gol su calcio di rigore che Totti, cuore di capitano, gli ha concesso di calciare. A metà della ripresa, i tempi erano di trenta minuti, Spalletti lo ha richiamato in panchina facendogli ricevere gli applausi del pubblico, che gli ha riservato un trattamento simile a quello di Totti. All'uscita dal campo la sua faccia tradiva una certa insoddisfazione, ma alla prima uscita non si poteva pretendere di più. L'esame, insomma, è stato superato a pieni voti, anche secondo Luciano Spalletti. «Aquilani si è mosso bene - le parole del tecnico a fine partita - continua a progredire nel lavoro ed è più tranquillo di testa per cui siamo fiduciosi». Che significa che Alberto dovrebbe essere tra i convocati per la gara di domenica prossima contro l'Atalanta. Uno stadio, quello di Bergamo, che gli porta fortuna. E' proprio lì, infatti, che Donadoni lo ha fatto esordire in Nazionale (il 15 novembre del 2006) in amichevole contro la Turchia. E proprio da lì Alberto dovrebbe ripartire. Per riprendersi in questo 2008 tutto quello che la sfortuna gli ha tolto nel 2007. Ad aspettarlo non solo Spalletti e tutti i tifosi della Roma, ma anche i tecnici azzurri che se lo litigano: Donadoni lo attende per gli Europei e Casiraghi ha già fatto sapere che se non andrà in Austria e Germania sarà pronto a portarlo a Pechino, alle Olimpiadi. Prima però, Alberto dovrà riprendersi la Roma.