C'è solo l'A.S.Roma!

Spalletti irritato, manda a casa la squadra svogliata


L'allenatore rimprovera ai ragazzi mancanza di attenzione e annulla la seduta pomeridiana. La squadra sembra stanca.Bergamo è una tappa fondamentale per il cammino giallorosso. Lo sanno i giocatori e lo sa soprattutto Luciano Spalletti, che in casa di un avversario storicamente ostico ai nostri colori vuole che nulla sia lasciato al caso, neanche durante la settimana. Per battere l'Atalanta ci vogliono quei "giusti comportamenti" che il tecnico toscano mette sempre in prima posizione quando c'è da pensare ad un gruppo vincente ed a cui non si può fare a meno neanche nei quotidiani allenamenti a cui si sottopone la squadra. E' infatti dal sacrificio giornaliero sul campo che si pretende qualche cosa di più, anche perché la risposta data dai calciatori può essere un termometro affidabile sullo stato della propria formazione e sulle eventuali aspettative alla vigilia di un match chiave. Bisogna perciò partire da questa premessa per capire l'atteggiamento di Luciano Spalletti nel corso dell'ultima seduta; nella quale sono stati abbandonati i panni del fratello maggiore, per indossare quelli di un padre all'occorrenza severo. Un comportamento evidenziatosi in particolar modo nel corso della parte tattica, un aspetto che insieme al suo staff sta curando con molta attenzione dalla ripresa dopo la sosta. Un lavoro sullo sviluppo dell'azione svolto per circa mezz'ora anche ieri, che è però cominciato con un richiamo netto nei confronti dei ragazzi apparsi molli e poco concentrati. Una apparente mancanza di voglia che può essere spiegata con una pesantezza sulle gambe dovuta ai recenti carichi di lavoro e che forse chiarisce anche l'annullamento dell'ultima seduta pomeridiana. Il gruppo, benché presentatosi in discreta condizione, ha comunque staccato la spina per dodici giorni prima di tornare ad allenarsi, perciò le tre doppie sedute a cui si sono sottoposti nel giro di neanche una settimana può aver avuto il normale esito di un momentaneo calo della brillantezza fisica e di conseguenza anche mentale. La lucidità deve però essere recuperata al più presto ed a cui Spalletti si è appellato, in modo da sfatare quei corsi è ricorsi storici che rimandano al primo match dopo la sosta della stagione 2006/07, ovvero Messina-Roma. I giallorossi lo affrontarono a sette lunghezze dai nerazzurri, stessa distanza che li separa anche a questo punto del campionato, e che al termine della giornata si dilatò di altri due punti mettendo la parola fine ai sogni scudetto dei romanisti (con da una parte l'Inter che, nell'anticipo del sabato, travolse il Torino con un 3-1 in trasferta e dall'altra Chivu, allora giallorosso, che regalò a tempo scaduto il rigore dell'1-1 ai siciliani). Uno spettro da scacciare a Bergamo, dove la Roma si ritroverà a fare i conti con il solito ambiente ostile dentro e fuori dal terreno di gioco; senza dimenticare anche la presenza di un tecnico come Delneri, che da ex romanista ha sempre venduto cara la pelle. Spalletti certe cose le sa e le sanno anche i giocatori, ma ci sono alcuni momenti in cui è meglio ricordarle. Anche in campo, anche durante un semplice allenamento.