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Doni: "Il Milan? Fà piacere, ma io voglio la Roma!"


«Il Milan? Mi fa piacere che sia interessato a me, ma io sto bene qui». Doni para tutto. Pure le avances dei campioni d’Europa e le altre voci che lo vedono già altrove. Con una maglia non romanista. E invece no. Nell’intervista che il brasiliano ha concesso alla trasmissione di Sky “Guarda che lupa”, in onda oggi alle 18.30, è lui stesso a confermare l’intenzione di voler firmare a breve il nuovo contratto. Sarà uno dei primi rinnovi che la Roma discuterà nel 2008. Già in questa settimana il suo agente Ovidio Colucci, assieme al padre, dovrebbe incontrarsi con Pradè. Doni ha le idee chiare: «Il fatto che il Milan nutra un interesse per me, fa piacere. Io però sto bene a Roma. Non vorrei muovermi. Il contratto scade nel 2009. Ancora c’è tempo. Io non ho problemi». Non solo il rinnovo del contratto. Doni parla anche di scudetto e Champions. Per il tricolore, il portiere non ha dubbi: «Adesso tutti dicono Inter. Ma per me ci sono altre tre squadre che possono vincerlo: la Roma, la Juve e anche la Fiorentina. In Champions, contro il Real Madrid sarà una partita alla pari. Loro hanno un gioco aperto che può esaltarci. Sono convinto che sarà una sfida ricca di qualità di gioco». Il brasiliano pensa anche alla nazionale. C’è una maglia per due posti: Doni e l’interista Julio Cesar. Sono loro a giocarsi il ruolo di portiere della Seleçao: «So di avere la stima del ct Dunga. Aver vinto da titolare la Coppa America è stata un’esperienza fantastica. Ai Mondiali mi giocherò il posto di titolare con Julio Cesar». Nella sua Roma, Totti continua ad essere la luce, in campo e fuori. Per Doni, il Capitano giocherebbe in qualunque nazionale: «Appartiene alla categoria dei fuoriclasse. Ha vinto un Mondiale con l’Italia, ma sarebbe titolare anche in qualsiasi nazionale brasiliana». A proposito di brasiliani, l’amicizia con Cicero Joao de Cezare, in arte Cicinho, è cosa nota: «Lo conosco dai tempi delle giovanili in Brasile. Ho fatto delle telefonate per convincerlo a venire quando era al Real Madrid. Gli ho detto com’era la città, com’era la Roma, gli ho detto la verità. Sono contento che sia arrivato. Dimostrerà di essere un grande giocatore». A Roma, Doni deve molto a Spalletti: «Gli sarò riconoscente per sempre. Mi ha fatto esordire in un derby quando non mi conosceva nessuno. Mi ha aiutato. E continua a farlo. È un grande allenatore». Il brasiliano prova a ricordare le sue parate più belle: «Ne ricordo due in particolare per la loro difficoltà. Su Cribari, in un derby del 2006 e su Kallstroem in Lione-Roma la scorsa stagione». Il 19 marzo tornerà il derby. Una tra le cose che più lo hanno affascinato in questa sua esperienza romana: «I tifosi impazziscono a Roma per il derby. Io quella sera ero talmente emozionato che sembravo ipnotizzato. Nei primi minuti non capivo niente».