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Cicinho: "Questo Real è battibile"


E' un Cicinho "a cuore aperto" quello che parla ai microfoni di "Guarda che lupa", programma di Sky sport1. Il giocatore giallorosso parla della sua infanzia trascorsa tra la povertà e l'affetto della sua famiglia e della sua esperienza a Roma con Spalletti.Com'è stata la tua infanzia?La mia infanzia è stata difficile come quella di molti, ma ho avuto il privilegio di non lavorare fino a 18 anni. Mio padre Claudio era un fumatore: quando sono nato io ha smesso con le sigarette per investire su di me i soldi risparmiati. Non ho mai sofferto la fame, ma ero in difficoltà se dovevo comprare dei vestiti o uscire con gli amici. Non avevo soldi per andare ad allenarmi, così ho fatto dei lavoretti extra per rimediare qualche soldo. A 18 anni giocavo nel Botafogo di Ribeirao Preto e, un giorno, decisi di smettere. Volevo andare a lavorare, ma i miei genitori non vollero. Mi dicevano: 'Continua a giocare fino ai 21 anni, se a quell'età non avrai sfondato ti troveremo un lavoro. Ma fino ad allora proviamoci, facciamo una scommessa, vediamo se riesci a fare una vita diversa da quella dei tuoi fratelli che lavorano dalla mattina alla serà. Mio padre vedeva che avevo qualità per diventare un calciatore professionista, io non ero d'accordo. Pensavo che arrivare in una grande squadra sarebbe stato difficile, addirittura impossibile per chi giocava in una squadretta come il Botafogo di Ribeirao Preto.Come sei diventato cittadino italiano?Mio nonno era nato in Italia ed era andato a vivere in Brasile. Si è sposato con una brasiliana, ha creato una famiglia e nei nostri ricordi parlava sempre di Roma. In realtà era nato vicino a Roma.Cosa vuoi migliorare nel tuo modo di giocare? Cosa ti chiede Spalletti?Lui vuole che io migliori nella fase difensiva e ha ragione. Neanche io sono soddisfatto al 100% del mio rendimento, nel senso che cerco sempre di correggere gli errori e di migliorare. Questo mi aiuta molto, penso sempre all'errore da non ripetere o a come crescere. Ma devo anche dire che i miei progressi in marcatura sono stati grandi dal giorno del mio arrivo.Hai lavorato anche con Capello al Real: qual è la differenza principale tra lui e Spalletti? Sono diversi nel comportamento. Capello non scherza molto, è molto serio. Spalletti, invece, sta sempre con noi, partecipa al nostro lavoro, si diverte, fa parte del gruppo.La Roma può eliminare il Real dalla Champions? Certo, io ci credo, noi siamo forti esattamente come il Real Madrid. Abbiamo giocatori che interessano al Real Madrid, vogliamo tutti giocare la partita della vita e sentiamo già i brividi dall'emozione. Lo aspettiamo noi, lo aspettano tutti i nostri tifosi, anzi dovremo stare attenti a non farci trascinare dall'euforia e dall'attesa. Chi piace al Real dei nostri giocatori?Si è parlato di Mancini, di De Rossi, di Aquilani che interessa a molti club, ma adesso giocano qui e servono alla Roma per provare ad eliminare il Real.Il primo gol di Cicinho con la Roma potrebbe arrivare contro il Real, la tua vecchia squadra? Magari, sarebbe ancora più bello. Io non ho niente contro il Real Madrid, lì ho passato due anni splendidi, ma oggi gioco nella Roma e sto molto bene qui.