C'è solo l'A.S.Roma!

Cassano, misterioso forfait!


C'era chi ancora ieri mattina cercava vanamente una quota per scommettere sull'improvviso forfait di Cassano, forse per eccesso di malizia, forse nella convinzione che quella scenata di pianto che gli impedì di giocare la sfida dell'Olimpico di campionato non fosse totalmente sincera: quell'ammonizione, poi maledetta in quella maniera plateale, era apparsa evidentemente cercata ai più maliziosi, a quelli che pensano di aver capito che parte di quella guasconeria selvaggia sia in realtà posa, atteggiamento, finzione. Ecco perché i maliziosi non si sono stupiti affatto che nell'elenco dei convocati di Mazzarri per Roma, uscito nella tarda mattinata, non ci fosse il nome di Cassano, fermato da una presunta lombalgia e dalle non meglio definite ripercussioni «di alcuni colpi presi dal giocatore nella partita col Siena». Le uniche certezze di questa vicenda sono che Mazzarri perde per il ritorno dei quarti di Coppa Italia uno degli uomini in grado di far saltare il banco e ribaltare il pronostico adesso ancor di più sbilanciato dalla parte romanista e che per questo forfait verrà a mancare il suggestivo confronto con Totti tra due ex amici che per qualche stagione hanno fatto sognare i tifosi della Roma duettando con la maglia giallorossa. Però, e sia detto chiaro per l'ennesima volta, i motivi di suggestione sarebbero comunque finiti qui. Perché il tifoso della Roma non aveva alcuna voglia di salutare con affetto Cassano (il coro che risuonerà anche stasera allo stadio è piuttosto esplicito, per questo è comunque partito per Roma ma difficilmente sarà in tribuna) e comunque si parla di giocatori di livello assai diverso: uno sta sul tetto del mondo comunque si vogliano guardare le cose, l'altro ha perso già sette-otto treni per la gloria e adesso è ripartito su una corriera di provincia per ritrovare la strada di casa, e chissà se la ritroverà. Di certo, se il suo rinnovato spessore si dovesse misurare sul carattere mostrato in queste due possibili sfide all'Olimpico contro la Roma il giudizio andrebbe quantomeno sospeso, lasciandogli il beneficio del dubbio che davvero il destino cinico e baro abbia tramato per non farlo essere in campo, lui che ne aveva così tanta voglia.Cassano o no, la direzione che la banda Spalletti dovrà seguire stasera è sempre la stessa. Potrebbe bastare un pareggio senza reti, ma sarà meglio conquistarsi il diritto a giocarsi la semifinale contro la vincente di Udinese e Catania battendo stasera la Sampdoria, con una formazione d'emergenza per la contemporanea e inedita assenza dei tre centrali titolari (Mexes, Juan e Ferrari: l'altro, Andreolli, rischia la fine di Martinez dello scorso anno), ma in ogni caso autorevole. Perché ci saranno Totti e Pizarro e De Rossi, e Panucci e Cassetti, e Mancini e Taddei e tanti altri che in questi mesi hanno contribuito a regalare così tanti motivi di fierezza ai tifosi giallorossi. E in particolare, la Coppa Italia è il trofeo che da sempre e a maggior ragione negli ultimi anni significa molto per la Roma, a volte tutto. Di fronte a queste stesse maglie sampdoriane chi ama la Roma ha vissuto momenti indimenticabili, come quel 3-1 il 30 maggio 1991, sette anni dopo quella tragedia sportiva del Liverpool, tre anni prima quell'altra tragedia umana di Agostino. Bruno Conti aveva appena lasciato il calcio e per non farci sentire meno soli volle seguire quella finale d'andata di Coppa Italia in curva sud. Al ritorno Flora Viola alzò la coppa in faccia ai tifosi della Roma stipati nella Gradinata Nord, a Marassi, lì dove una settimana fa c'erano non più di una trentina di romanisti ad accompagnare la Roma. Stasera ce ne saranno di più, ma non tanti di più. 15.000, dicono. Quanti 16 anni fa stavano solo in Sud.Se andrà tutto bene, la Roma rimanderà alla semifinale del 16 aprile la questione della Coppa Italia. Il ritorno ci sarebbe il 7 maggio, la finale secca all'Olimpico di Roma il 24, probabilmente contro l'Inter o la Juventus, se difenderà il pareggio ottenuto a San Siro, o magari la Lazio, chissà. Da questa parte del tabellone sono rimasta invece Udinese e Catania e allora la strada verso la finale è ancora una volta cosparsa di rose gialle e rosse. Così magari qualche emozione a maggio si vivrà, comunque vadano le cose in campionato (ultima tappa, Catania-Roma il 18 maggio) o in Champions League (finale secca il 21 a Mosca), ma qui si tratta già di sognare, ed oggi è bello sognare che la Roma queste emozioni le vivrà tutte. Oggi che l'Inter non sembra più irresistibile e magari i cinque punti di distacco di oggi prima dello scontro diretto potrebbero ulteriormente ridursi. Oggi che il Real Madrid che sta spadroneggiando nella Liga denuncia una fragilità difensiva che sembra fatta apposta per gli schemi offensivi a palla a terra dei romanisti. Oggi che la Coppa Italia sembra più che mai roba nostra. Poi magari le cose andranno diversamente. Ma è bello sognare per un momento di arrivare fino in fondo e più lontani di tutti. In fondo il tifoso della Roma è un po' come Cassano. Guascone e selvaggio. Ma sicuramente più sincero!