C'è solo l'A.S.Roma!

Brutta e vincente


Soffrire aiuta a crescere, oltre che a vincere. Contro la Reggina sono arrivati i tre punti con il classico "massimo col minimo sforzo". Il 2-0 firmato Panucci-Mancini lascerebbe pensare a una serata tranquilla, e invece i calabresi ci hanno reso la vita assai complicata: troppo molli, specialmente davanti, Totti e company. Della spettacolare Roma di Spalletti, probabilmente, avremo notizie in altri tempi e modi. Quella che batte la Reggina non senza soffrire dice che Siena non è stato un episodio e che la rincorsa sull'Inter riprende, ma col fiatone. In un Olimpico raffreddato dal 3-0 del Franchi ci pensano Panucci e Mancini a togliere le castagne dal fuoco, ma prima di finire al tappeto la Reggina passa il primo tempo a fare da sparring partner, ed il secondo ad attaccare senza sosta la Roma.Dalle ceneri di Siena risorgono Giuly, Cicinho e Cassetti, dietro la lavagna restano Perrotta, Ferrari e Tonetto. Totti c'è, ma la schiena lo costringe a dettare da fermo i traccianti di gioco. Il primo tempo è un monologo: un po’ per rabbia, un po’ per negligenza altrui (Cozza, Amoruso e Makinwa in panchina), la Roma riscopre praterie e affonda quando Panucci spedisce di testa in fondo al sacco un pallone da posizione impossibile. Il raddoppio svanisce più volte per demeriti giallorossi, come accade spesso da inizio stagione.La ripresa è l'altra faccia della medaglia: dove finisce la verve della Roma comincia la grinta della Reggina con Makinwa, Amoruso e Cozza a spaventare Doni. L'1-1 è di Barreto, ma Amoruso è in posizione di off side e fa scudo sul portiere giallorosso, ed il gol è annullato. Dalla paura alla gioia il confine è molto sottile: quando Giuly parte in slalom e Mancini deposita in rete la respinta di Campagnolo l'incontro va in soffitta.C'è ancora tanta polvere lassù, troppa fatica per tornare a fare il solletico all'Inter.