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Losi: "Emozione di una vita!"


Se per il traguardo raggiunto dei 200 gol erano stati altrettanti i bambini in campo a festeggiarlo, ieri, per il record di presenze in campionato, non potevano non essere in 387 (forse qualcuno in meno, ma va bene lo stesso…) a stringersi intorno al capitano. Meglio, ai due capitani. Quello di oggi, Francesco Totti, che per quei tanti bambini rappresenta l'esempio del campione in assoluto, ma anche quello di un tempo, quell'omino dalle gambe forti, Giacomino Losi, che in comune con Francesco ha lo sguardo dolce e l'espressione mite, ma sul campo sapeva farsi rispettare come pochi (e senza mai un'espulsione in carriera). Una vera festa, quella andata in scena poco dopo le 17 sul terreno dell'Olimpico, gioiosa come sanno essere soltanto quelle animate dai bambini. «Cercherò di trattenere le lacrime» aveva detto alla vigilia "Corederoma". E così è stato, anche se l'emozione non poteva non farsi sentire in chi una festa, quando lasciò la Roma da primatista («A quei tempi non ci si badava…», dice quasi a stemperare il rammarico), non ebbe il piacere e l'onore di riceverla. «Mi sono comunque sentito ripagato stavolta - continua Giacomo, ieri sera in tribuna autorità con la moglie, ospiti entrambi della famiglia Sensi. - Davvero una grande emozione, che compensa l'amarezza che mi portavo dentro da allora».Una cerimonia iniziata vicino allo spogliatoio della squadra giallorossa, dove Giacomo ha incontrato Francesco. Da lì, insieme, l'ingresso in campo dalla parte della Sud. Ad attenderli, entrati dalla parte opposta, tra la Tevere e la Nord, i tanti bambini vestiti di tutti i colori. Quelli delle scuole calcio di Roma, compresa quella di Valle Aurelia, che da anni Giacomo segue con l'amore, la dedizione e la passione che ha sempre messo nel far crescere, a pane e calcio, i suoi ragazzi. Insieme a loro, al centro del campo, l'amministratore delegato della As Roma, Rosella Sensi. L'abbraccio e le parole di affetto sono le stesse, per Francesco come per Giacomo. Per tutti e due, l'omaggio della società, un grande piatto d'argento "in segno di gratitudine", c'è scritto, per ciò che hanno saputo dare (e per quanto riguarda Francesco, darà ancora, si spera a lungo) ai colori giallorossi.Sugli spalti, intanto, la coreografia organizzata dall'Utr. Anche qui tanti ragazzi, gli "alfieri" in rappresentanza dei numerosi Roma club, venuti a issare gli striscioni preparati per l'occasione: "Grazie Capitano", recitava il più grande (30 metri x 1,50), al centro della Tevere. Più in alto, "Dalla storia alla leggenda". E in basso, "Roma è fiera di te". Di lato, verso la Nord, altri due, dedicati a colui che, a trentanove anni dalla sua ultima gara con la maglia giallorossa (tanto è durato il suo record di presenze), ha passato ieri a Francesco il testimone di romanista più romanista della storia giallorossa: "Giacomo Losi, sei sempre" diceva il primo "er core de Roma" completava l'altro. E' il momento delle foto e degli abbracci, per Giacomo e Francesco. Totti rientra negli spogliatoi. Lo attendono stasera la presenza n° 388 e il gol n° 202. "Corederoma" sorride invece contento. Guarda gli striscioni. E capisci allora che lo sforzo di trattenerle, quelle lacrime, continua a farlo. E se solo aveva temuto che, una volta superato il suo record, qualcuno avrebbe potuto dimenticarlo, ieri ha avuto la rassicurazione che così non sarà. E che potrà continuare ad andare orgoglioso, come sempre, dell'affetto che il popolo giallorosso gli ha finora dimostrato e seguiterà a tributargli. Quel "Grazie Capitano", stasera, è anche per lui.