C'è solo l'A.S.Roma!

Vito Scala vede il Capitano a fine carriera come Agostino!


«Francesco è un atleta meraviglioso, tanto che io che lo alleno da anni non so quali siano i suoi margini di miglioramento. Qualche volta sembra non avere limiti. Mi capita di pensare che probabilmente a fine carriera potrebbe anche giocare in difesa, alla Di Bartolomei». Il giorno dopo l'impresa del Bernabeu a Rete Sport parla Vito Scala, da sempre amico e preparatore personale di Francesco Totti, apparso in grandissima forma. «Si perchè allenarlo è molto difficile; le partite infrasettimanali, gli anticipi di campionato, i carichi di lavoro sono tanti. Paradossalmente, il capitano sfrutta le partite di coppa come allenamenti, inoltre bisogna tener conto dei calci e dei falli che subisce: questo comporta l'obbligo di sedute intense di fisioterapia. Negli ultimi tempi siamo riusciti ad allenarlo con più continuità e i risultati si vedono». Col Real il capitano, pur non segnando, ha disputato una grandissima gara. Jorge Valdano, un monumento vivente del calcio, è rimasto a bocca spalancata per la prestazione di del capitano, destinato ad entrare sempre di più nella storia della società giallorossa. «Francesco è un giocatore che ha vinto tanto e vuole vincere ancora con questa maglia. I record sono fatti per essere superati». Al Bernabeu è stata la vittoria del gruppo. «Come avevano già sottolineato Francesco e il tecnico la forza di questa Roma è il gruppo. Quando si esulta, si esulta tutti insieme, dai magazzinieri al presidente in tribuna». In chiusura il deferimento del Procuratore Federale per le dichiarazioni rilasciate dopo la partita con l'Inter. «Francesco è un ragazzo educato. Il punto è che lui fa opinionee qualunque cosa lo riguardi fa notizia. Purtroppo non si è capita la sua ironia: Francesco è romano e scherza spesso».Solidarietà a Totti per il deferimento arriva anche da parte di Sergio Campana, presidente dell'Aic. «Sono assolutamente solidale con Francesco Totti - le sue parole - il suo deferimento è ingiustificato. In effetti la sua era chiaramente una battuta, che non costituiva certo una denuncia su eventuali irregolarità del campionato o su presunti complotti. Il deferimento suscita quindi perplessità tanto più se si tiene conto che esternazioni più o meno recenti di altri tesserati, specialmente di dirigenti, sulla regolarità del campionato o sulla buona fede degli arbitri, non hanno trovato riscontro in iniziative degli organi disciplinari»