C'è solo l'A.S.Roma!

Un americano a Roma?


Non sarebbe Casey Wasserman, come ipotizzzato qualche giorno fa dai quotidiani, a volere la Roma in prima persona: lui è un manager e il suo ruolo in questa vicenda ce l'ha: fare opera di mediazione. I soldi ce li mette John Joseph Fisher. Soprannome Harpo, in italiano capatosta. Lo chiamano così perchè è un cagnaccio: non molla la presa finché non ha ottenuto quello che vuole. Californiano di San Francisco, 46 anni, ultimogenito di Donald, il fondatore di Gap e Banana Republic, due colossi dell'abbigliamento casual americano, con un patrimonio personale che Forbes ha stimato in 1,5 miliardi di dollari. È lui il magnate americano che ha deciso di investire nel calcio italiano, scegliendo la Roma, un nome e un marchio conosciuti in tutto il mondo anche più delle sue camicie. L'interesse per la Roma è nato a luglio dello scorso anno, ha prodotto un primo informale contatto con i Sensi: il suo progetto che dovrebbe prevedere la costruzione di uno stadio di proprietà, lo sfruttamento mondiale del marchio Roma, il potenziamento del merchandising e, ovviamente, l'allestimento di una squadra ancor più competitiva. I soldi in ballo sono sempre gli stessi, si parla di 250 milioni di euro. La famiglia Sensi continua a smentire, ma questi soldi potrebbero garantire la presidenza onoraria a Franco Sensi e coprirebbe gran parte dei debiti di Italpetroli (circa 370), rendendo molto più snello il piano di ristrutturazione (cui sta lavorando Banca Finnat) atteso da Unicredit, che della società dei Sensi è il maggior creditore.