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Vucinic: "Allo United ho già segnato"


«È chiaro che dopo la partita di andata il Manchester è favorito ma noi cercheremo di andare lì e di fare il nostro gioco. Noi non ci arrendiamo e andremo lì con la giusta cattiveria per ribaltare il risultato». Studia da leader, Mirko Vucinic. Domani sera contro il Manchester toccherà a lui portare sulle proprie spalle il peso dell’attacco della Roma. Totti non c’è Mirko avrà tutti gli occhi puntati addosso. Non solo quelli dei romanisti, ma anche quelli del resto dell’Europa che proprio grazie alle sue prodezze in Champions ha imparato a conoscere il Genio dei Balcani, l’unico erede (riconosciuto) di Dejan Savicevic. Lo stesso Alex Ferguson sta seguendo molto da vicino la sua situazione contrattuale, ancora a metà tra la Roma e il Lecce, e lo vorrebbe con sé per fare compagnia a Cristiano Ronaldo, Rooney e Carlitos Tevez. A Madrid poi si stanno ancora chiedendo come facesse Spalletti a tenerlo seduto in panchina mentre la Roma faticava a resistere alReal e come abbia fatto lui a cambiare la partita in così poche giocate. Adesso Schuster (anche lui) lo vorrebbe alla Casa Blanca.Un grande onore per uno che fino a poche settimane fa non aveva troppi estimatori nemmeno nella capitale. Mirko però non ci pensa. Il suo obiettivo immediato è solo fare bene con la Roma. Il futuro è adesso, il futuro è l’Old Trafford. La Roma ci crede, Mirko ci crede. Spalletti ha detto che chi non crede nell’impresa può rimanere a casa, concetto ribadito anche dall’amministratore delegato romanista,Rosella Sensi.    «Spalletti ci ha detto - le parole del montenegrino a Sky - che nulla è perduto per il ritorno, ci ha caricati . Un ruolo importante ce l’hanno anche i nostri tifosi che nel momento di difficoltà ci hanno sostenuti, ci hanno dato un ulteriore carica. Sono convinto che faremo una grande partita, anche per loro». Mirko al Manchester ha già segnato, lo scorso anno nella gara di andata vinta all’Olimpico per 2-1. La gara della Grande illusione prima della disfatta dell’Old Trafford. «Io al Manchester ho già segnato un anno fa, ho un bel ricordo perché quella partita la vincemmo, chiaramente questa volta sarà importante non prendere gol». Il gol dello scorso anno è stato importante ma non decisivo, come invece quelli segnati in questa edizione della Champions da Vucinic, che sembra realizzare solo gol pesanti. Mirko è stato decisivo in alcuni momenti fondamentali del cammino europeo dei giallorossi e domani sera cercherà di esserlo ancora una volta. Se la Roma è arrivata fino ai quarti di finale gran parte del merito è proprio la sua, che è riuscito a mettere la sua firma in tutte le gare importanti del cammino europeo dei giallorossi.    La prima volta il 23 ottobre: è entrato al posto di Totti nella gara contro lo Sporting Lisbona e si è letteralmente inventato il gol del 2-1, quello che ha consentito alla Roma di vincere e di mettere un’ipoteca sulla qualificazione, che poi è arrivata aritmeticamente a Kiev proprio grazie ad una sua doppietta. Al Bernabeu ha messo il sigillo alla qualificazione dei giallorossi con una rete che rimarrà oltre che negli almanacchi anche nella testa di tutti i tifosi romanisti. Il suo gioiello è stato solo il coronamento di una prestazione straordinaria, forse la migliore da quando gioca a Roma. Anche in campionato segna solo gol da tre punti: è stato così con la Lazio, col Milan (sia all’andata sia al ritorno), sabato contro il Genoa. L’unico gol ininfluente lo ha segnato al Parma. Con quello di sabato scorso è arrivato in doppia cifra in stagione: considerando anche la Coppa Italia ha toccato quota dieci. Non poco per un giocatore partito come riserva di Totti e diventato il titolare di Mancini. Proprio il capitano lo ha incitato spesso in questi giorni, e sabato lo ha applaudito a scena aperta dopo il capolavoro colGenoa. «Mi dispiace molto per Totti perché lui per noi è fondamentale non solo come giocatore ma anche come presenza, come uomo». E soprattutto è un campione anche fuori dal campo, a differenza di Cristiano Ronaldo. Gelido il giudizio di Mirko sul portoghese. «Ronaldo? Io preferisco Rooney». Colpito. E speriamo che domani sera sia anche affondato.