C'è solo l'A.S.Roma!

C'è interesse per la Roma


In un comunicato ufficiale, diffuso su espressa richiesta della Consob, per la prima volta la società giallorossa ammette un interessamento di «soggetti terzi ricevuto negli ultimi mesi in merito ad una partecipazione». Non c'è nessuna smentita nei confronti di Soros, il magnate Usa che aspetta solo un segnale da Rosella per presentare l'offerta di oltre 200 milioni. In Borsa il titola cresce del 7%. Dalla Champions arrivano 31 milioni di euro.La Roma ha «ricevuto segnali in merito a possibili interessi da parte di soggetti terzi». Non è un'indiscrezione, ma un fatto. Perché la fonte sono i Sensi, che pubblicano sul sito ufficiale giallorosso un comunicato congiunto della Compagnia Italpetroli e della controllata AS Roma. Nulla a che vedere con le precedenti note, che smentivano tout court trattative, offerte e semplici interessi. Stavolta i «segnali» ci sono. La proprietà non può negarlo, ma al contempo ribadisce di non aver ricevuto offerte o «concrete manifestazioni di interesse» per l'acquisto del club. «Compagnia Italpetroli - si legge nel comunicato - ribadisce che non è in corso nessun processo volto alla dismissione della propria partecipazione in AS Roma, né la stessa è vincolata da alcun impegno che possa obbligarla a porre in essere un processo di tal genere. (...) In nessun caso i rumors relativi a eventuali iniziative di dismissione possono far ritenere o desumere un disimpegno della famiglia Sensi nella società». Nella nota, comunque, non si fa mai esplicitamente riferimento al magnate americano (di origini ungheresi) George Soros. Di fatto, non viene mai smentito l'interesse del finanziere nei confronti della società. Si specifica, però, che il comunicato arriva «su espressa richiesta della Consob», la commissione che vigila sull'andamento dei titoli in Borsa e che pochi giorni fa ha avviato accertamenti sui movimenti a Piazza Affari relativi al titolo giallorosso. Infine, un riferimento agli incontri che «sarebbero avvenuti a Roma negli ultimi giorni tra gli advisor e i legali di soggetti che la stampa qualifica come potenzialmente interessati all'acquisto del pacchetto di controllo» della società. «Compagnia Italpetroli e AS Roma - si legge - precisano che, per quanto a propria conoscenza, tale notizia è priva di fondamento».Al di là delle smentite, resta la novità assoluta, l'ammissione che la Roma interessa «a soggetti terzi». Tre parole riassumibili in una: Soros, il magnate che a breve potrebbe presentare un'offerta per rilevare la società. L'eliminazione della squadra giallorossa dalla Champions potrebbe accelerare le operazioni. Le imminenti elezioni politiche, però, invitano alla prudenza. Domenica e lunedì gli italiani votano per rinnovare il Parlamento e alcune amministrazioni provinciali e comunali. Al di là dell'esito a livello nazionale, sarà importante capire cosa accadrà in Campidoglio. Tra gli obiettivi di Soros, infatti, c'è la costruzione di uno stadio di proprietà. E nulla potrà essere fatto, in tal senso, senza il sì del Comune. Tra i candidati a sindaco, però, c'è già chi, come Alemanno (Pdl) e Rutelli (Pd), ha mostrato una certa disponibilità a discutere la questione. E anche ai vertici del calcio l'esigenza di un impianto di proprietà del club comincia a essere avvertita come primaria. Bastino le recenti dichiarazioni di Giancarlo Abete, presidente della Figc, che tra le priorità del nuovo Governo in materia di sport ha incluso proprio la creazione di stadi nuovi e tutti delle società.Nel frattempo, la piazza romana accoglie con favore l'ipotesi Soros. Tanti consensi via etere. Tanti anche i sì via web, visti i risultati del sondaggio sul romanista.it : l'84,84% dei 5.884 votanti si dice infatti favorevole all'arrivo del magnate Usa. Soros piace, insomma. E a lui piace la Roma. Non inganni, peraltro, quanto pubblicato ieri su Dagospia , né il titolo di un articolo che, sempre ieri, MF ha dedicato al finanziere. «George Soros, questa è la crisi peggiore della mia vita», si legge sul quotidiano milanese. Il riferimento, però, non è alla vicenda personale del magnate, ma alla situazione economica mondiale. È l'economia del pianeta, secondo Soros, a vivere una crisi, «la peggiore della nostra vita». «È un periodo di accresciuta incertezza - dice il finanziere - Forse il peggio del peggio è passato e il sistema non collasserà, ma questa crisi sta cominciando ad avere effetto sull'economia reale. Se siamo in recessione? Negli Usa probabilmente sì». E ancora, sulla Cina: «Il suo potere e la sua influenza stanno crescendo troppo rapidamente anche per il loro interesse». Insomma, Soros osserva il mondo. E quel che vede non gli piace. Così, quando gli chiedono dove investirebbe in un momento così delicato, risponde: «Cerco di mantenere un equilibrio». Con undici miliardi di dollari come patrimonio stimato, può farlo anche comprando la Roma.