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Poker giallorosso, Toro demolito


All'Olimpico i giallorossi passano 4-1 grazie a un rigore di Pizarro, a un gol di Vucinic e a una doppietta di Mancini: quattro reti in 14', due in contropiede. Di Ventola il gol granata. Espulso Juan.La Roma eguaglia il record delle 22 vittorie in un campionato (già tagliato nel 1931, nel 2001 e nella passata stagione), il Torino colleziona la settima sconfitta nelle ultime otto gare: all'Olimpico finisce con un perentorio ed eloquente 4-1. La Roma orfana di Totti, infortunatosi sabato scorso col Livorno, conferma di non essersi sciolta ai primi caldi dell'Olimpico. Anzi, dimostra che il pareggio contro i toscani, che di fatto ha sancito la nuova fuga dell'Inter, non l'ha messa in ginocchio. E quindi va bene guardarsi le spalle (con la Juve che cominciava a fare un pensiero alla seconda posizione), ma va bene soprattutto chiudere in bellezza la stagione, e poi sia quel che sia, fra arrivi e partenze, a partire dai vertici societari. Spalletti è riuscito insomma a tener compatta e concentrata la squadra, distratta da mille chimere in questo ultimo scorcio di stagione, almeno contro un Torino, che in questo match comunque si giocava molto.Fa bene quindi alla Roma sentire il fiato sul collo della Juve. La squadra giallorossa, pungolata dall'assalto al secondo posto lanciato dalla vecchia signora, sgretola in meno di venti minuti il Torino e mantiene cinque punti di vantaggio sulla squadra di Ranieri. Finisce 4-1 in un Olimpico semi deserto, con i giallorossi a segno a quattro volte in meno di venti minuti. Dopo i primi dieci minuti tutti granata, si scatena la banda Spalletti: apre le danze Pizarro trasformando un rigore concesso per una spinta di Dellafiore su Perrotta. Subito dopo raddoppia Vucinic, servito in campo aperto dallo stesso mediano calabrese. Sul 2-0 arriva il magic moment del redivivo Mancini; prima trasforma in rete di testa un cross pennellato di Cicinho, poi non ha problemi a depositare quasi a porta vuota un assist al bacio di Vucinic. Il match finisce qui, ed è puramente accademica la rete della bandiera siglata da Ventola a inizio ripresa. Nel finale espulso Juan per fallo da ultimo uomo su Di Michele lanciato verso la porta di Doni.