C'è solo l'A.S.Roma!

Stadio e marchio per volare


Undicesima nella classifica delle società calcistiche potenzialmente più competitive al mondo. Un bel risultato per la Roma che, secondo la rivista americana Forbes, che ogni anno stila la graduatoria, ha migliorato di due posizioni rispetto a dodici mesi fa. Ma il distacco dal primo posto, occupato saldamente dal Manchester, è nettamente aumentato. I red devils sono al comando con “current value” (valore corrente) di 1 miliardo e 800 milioni di dollari, secondo il Real Madrid con 1 miliardo a 285 milioni, mentre i giallorossi si sono fermati a 434 milioni di dollari, meno di un quarto della squadra che li ha di recente eliminati dalla Champions League. Un divario enorme anche se va specificato che questo “current value” non è il valore reale dei club, bensì un valore potenziale, teorico, di ricerca. E che a stabilire il “valore vero” di un club, come di qualsiasi impresa, è il mercato.Quello che può essere maggiormente indicativo in questa classifica è dunque il raffronto tra una società e l’altra per capire come sta cambiando lo scenario economico del calcio europeo. Balza subito agli occhi che Manchester United e Real Madrid sono non solo squadre di calcio ma vere, ed enormi imprese, capaci di muovere incredibili quantità di denaro. Come? Merito di diversi fattori tra cui il valore patrimoniale del club, il valore del brand (il marchio), la declinazione in termini di merchandising dello stesso, e i futuri progetti di sviluppo (per fare un esempio, le scuole calcio che il Barcellona sta aprendo in Asia). Tutti elementi nei quali il Manchester è all’avanguardia.Ancora più interessante è però andare a vedere la terza posizione della classifica, occupata dall’Arsenal. Sì, perché quello dei gunners è un modello più facilmente riproducibile. La loro è una corsa inarrestabile verso la cima della classifica. Nel 2005 (cioè due classifiche fa, perché l’ultima si riferisce al 2007) il club londinese era “solo” sesto con un “valore corrente” di 613 milioni di dollari . Nel 2006 erà già balzato al quarto posto con 841 milioni, e quest’anno l’impennata fino ad arrivare a quota 1 miliardo e duecento milioni di dollari, a pochi “spiccioli” dal mito Real Madrid. Cosa è successo? Le belle prestazioni in campo europeo hanno aiutato certamente (vedi la finale di Champions nel 2006) ma non bastano a spiegare la crescita di quest’anno. Forse allora il segreto si chiama Emirates Stadium (la costruzione dello stadio è cominciata nel febbraio del 2004 ed è terminata nell’agosto del 2005, dopo soli 18 mesi, mentre la partita inaugurale c’è stata nel luglio del 2006, con l’addio al calcio di Dennis Bergkamp). Un investimento enorme (700 milioni di dollari), che per un po’ ha anche messo in difficoltà il club, ma che ha poi aumentato i ricavi di 60 milioni annui. Ora l’Arsenal è uno dei club più ambiti dagli investitori americani e alcune voci dicono che il miliardario statunitense Stan Kroenke ne diventerà il proprietario nel giro di un anno.Il risultato della Roma è lusinghiero, basti vedere il dato dei “revenue” (i ricavi) che Forbes quantifica in 213 milioni (meglio dell’Inter a 207), merito anche del cammino in Champions. Un dato magari ancora migliorabile, ma le top 5 sono lontanissime. Anche per le altre italiane. Basti vedere il Milan che, nonostante la vittoria in Champions, “vale” la metà dei red devils ed è dietro anche al Bayern Monaco (che sfrutta l’effetto Allianz Arena). Manchester, Real, Arsenal, ma anche Liverpool e Chelsea, il modello da seguire è quello.