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Scandalo Catania: soltanto 15.000 euro di multa


Ha documentato tutto il Giudice Sportivo, ma non ne ha tenuto conto: nelle motivazioni della multa al Catania c'è tutto quello che è successo domenica pomeriggio al Massimino, solo che la sanzione è assolutamente sproporzionta, quasi un buffetto rispetto a quello che avrebbe meritato una situazione del genere. Niente squalifica del campo, se la caverà con una sanzione di 15.000 euro la società del presidente Pulvirenti, nonostante il comportamento criminale degli steward, i soggetti preposti al mantenimento dell'ordine pubblico, che evidentemente avevano altre priorità: nel sottopassaggio hanno provato in tutti i modi a intimidire i giocatori della Roma, nel corso della gara hanno dato una mano ai tifosi a scavalcare le recinzioni per entrare in campo. Saccani ha annotato tutto, ma il Giudice Sportivo si è limitato all'ammenda, «per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, fatto esplodere un petardo, acceso tre bengala e un fumogeno e lanciato un altro bengala nel recinto di giuoco; a titolo di responsabilità oggettiva per avere omesso di impedire l'ingresso nel recinto di giuoco, nella fase conclusiva della gara, di alcune decine di persone non autorizzate; entità della sanzione attenuata ex art. 13 comma 1 lettere b) ed e) e comma 2 CGS per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi; recidiva». Motivazioni che avrebbero giustificato una sanzione ben più dura dei 15.000 euro di ammenda - proprio ieri l'Atalanta, per un petardo, un bengala e cinque fumogeni, ne ha presi 7.000, la Juventus per un fumogeno 4.000 - ma il dottor Tosel ha deciso per una clemenza tanto inattesa quanto inspiegabile. La gravità dell'accaduto è confermata dalla decisione della Procura Federale, che ha avviato un'inchiesta sui fatti di Catania: il procuratore della Figc Stefano Palazzi ha disposto l'apertura di un fascicolo, verranno sentite anche le forze dell'ordine.Polemico Pradè, intervenuto alla consegna dei premi Ussi al Circolo Canottieri Aniene. «L'Osservatorio dovrà dare spiegazioni su quello che è successo ieri. A Parma i tifosi dell'Inter sono riusciti a entrare allo stadio, mentre a Catania il settore ospiti era occupato dai tifosi locali. A posteriori, i provvedimenti presi non mi sono sembrati similari: Lega e procura Figc dovranno fare chiarezza su quanto è accaduto». Sullo stesso tenore le dichiarazioni di Bruno Conti, che ha parlato Rete Sport e a Centro Suono. «Non ce l'ho con Catania in particolare, ma ieri ho visto troppe persone a bordocampo durante la partita. A noi hanno rotto il vetro del pullman, ci hanno tirato roba contro, in tribuna i nostri dirigenti sono stati messi dentro un gabbiotto. A fine partita, poi, ci hanno battuto tutti le mani. Ma non è possibile che per una partita di calcio ci sia un clima di guerra». La vedova Raciti, Marisa Grasso, ha parlato degli incidenti di Parma, in cui è rimasto ferito (in maniera non grave) un poliziotto. «Non si possono più sopportare queste scene di violenza e vivere con l'ansia che qualcuno si ritrovi a vivere la mia stessa situazione: di questo passo si dovranno chiudere le porte degli stadi e guardare le partite davanti alla televisione».