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Forse altri 15.000 biglietti per i romanisti


Altri quindicimila biglietti per i romanisti. Se oggi dalla Questura di Roma non dovessero arrivare controindicazioni particolari (attenzione: delle carte riservate sono giunte in serata sul tavolo del presidente dell’Osservatorio, Felice Ferlizzi), il Viminale potrebbe dare il via libera alla Lega Calcio, e dunque a Lottomatica, per la vendita dei tagliandi residui della finale di Coppa Italia. Ovvero, quelli che gli interisti non hanno comprato e non compreranno. Mai. Biglietti che invece i tifosi della Roma sarebbero felicissimi di poter acquistare. D’altronde, lo stock riservato ai giallorossi, il 45% (l’altro 45% è destinato agli interisti e un 10% alla Lega Calcio) è andato esaurito. Tra Curva, Distinti Sud, Tevere laterale e Monte Mario, erano 31.500. Sono stati acquistati tutti in pochi giorni. Viceversa, gli interisti ne hanno acquistati finora appena ottomila. La Questura di Roma stima che alla fine della prevendita possano essere tra i dieci e i quindicimila. Peraltro, frammentati in più settori.Tutto ruota attorno alla decisione dell’Osservatorio. Che però oggi alle 16 non deciderà un bel niente. A meno di clamorosi colpi di scena (con l’aria che tira dopo i fatti di Parma e Catania, ormai tutto è possibile), il Viminale non darà alcuna prescrizione. Limitandosi a stabilire solo l’elevato indice di rischio della finale. Stop. Se la Lega intendesse vendere ai tifosi della Roma anche una parte della quota spettante agli interisti (mostrare a mezzo mondo l’Olimpico semivuoto non è quel che vuole Matarrese), l’Osservatorio non avrebbe nulla in contrario. Come nemmeno la Prefettura di Roma, che ha deciso di attendere stavolta un passo ufficiale del Ministero dell’Interno. Nella riunione che si è tenuta ieri a Palazzo Valentini si è discusso semmai del potenziamento delle misure di sicurezza per sabato. L’Osservatorio ha apprezzato la volontà del Prefetto, Carlo Mosca, di «condividere» questo provvedimento con il Viminale. Mai come in questi giorni soffia un piacevole venticello di pace tra le due istituzioni. Sia Ferlizzi sia Mosca sono concordi (e ci mancherebbe altro) nel riconoscere che sì, Roma-Inter è una partita a rischio incidenti. Ma pure che non ci sono alternative. Ora, a vendita iniziata e con la Coppa Italia che sarà assegnata in finale unica, non si può più tornare indietro. Né rimborsare i biglietti agli interisti né vietare per assurdo la partita. Limitazioni, zero. Pericoli, tanti.Qualcuno ieri ipotizzava un possibile anticipo della partita alle 18, come un anno fa. Sciocchezze, spiegano al Viminale. Sempre salvo raccomandazioni particolari dalla Questura, Roma-Inter si giocherà regolarmente sabato alle 21. In Lega è pronta la scaletta della serata. Addirittura, una parte dell’ufficio stampa si è trasferita a Roma per lavorare sul programma della finale. E poi ci sarà il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Nessuno, né all’Osservatorio, né alla Lega, né alla Prefettura, si sogna di telefonare al Quirinale per far modificare l’agenda del Capo dello Stato. Sarebbe uno smacco senza precedenti per la città di Roma. E anche per chi ne gestisce la sicurezza. Come si potrebbe spiegare all’Uefa che la Capitale d’Italia, che ospiterà nel 2009 l’ultimo atto della Champions League, non è in grado di organizzare nemmeno la finale di Coppa Italia?