C'è solo l'A.S.Roma!

Agguati e minacce: la prassi nell'incivile Catania!


Ultras sotto l'albergo per tutta la notte, agguato al pullman della squadra, un numero imprecisato di persone non autorizzate a bordocampo, clima d'intimidazione. C'è tutto questo nel racconto di quanto successo al Massimino di Catania. Quando? Non domenica scorsa per l'ultima di campionato contro la Roma, quando il copione è stato semplicemente replicato, ma due anni fa quando in palio c'era la promozione in Serie A. La partita in questione era quella del 29 maggio 2006 dei rossazzurri siciliani contro l'Albinoleffe che era invece a caccia dei punti per evitare il play out del torneo cadetto.Quanto accadde in quella occasione venne riportato accuratamente da un articolo de La Stampa (interessata alla partita anche perché in lotta per la promozione c'era pure il Torino che invece fu costretto ai playoff con il Mantova) che iniziava riportando le parole profetiche dell'attaccanta granata Abbruscato che aveva detto: «Non vorrei essere nei panni dei giocatori dell'Albinoleffe. Sarà una trasferta durissima per loro». Ma forse neppure Abbruscato immaginava quello che poi sarebbe successo. Dopo la tradizionale "cagnara notturna" per disturbare il sonno dei giocatori rivali il clou arrivò il giorno della partita con l'aggressione nei confronti di Emiliano Mondonico, allora tecnico dei bergamaschi, appena fuori del pullman. Il "Mondo" in seguito si sentì pure male e per evitare guai peggiori fu scortato dagli agenti della Digos. Ma la peggio la ebbe l'attaccante Bonazzi che al termine del primo tempo, col risultato di 1-1, fu preso a manate e a calci nel tunnel che porta agli spogliatoi. In seguito commentò così l'accaduto: «Le botte le ho prese solo io, e non so nemmeno da chi. Ma il clima intimidatorio c'è sempre stato. Noi eravamo i predestinati, potevamo solo perdere. In campo volavano gomitate, dietro la nostra porta c'era un sacco di gente che diceva di tutto al portiere. In una sfida normale avremmo potuto anche vincere. Ma dopo l'intervallo è stata una partita falsata. Abbiamo preferito evitare il peggio: avessimo mai segnato il 2-1 ci sarebbe scappato il morto». E invece il 2-1 lo segnò il Catania che fu promosso in A. L'Albinoleffe non fece reclamo perché si aspettava un provvedimento da parte dell'ispettore della Lega («ha viaggiato sempre con noi e sul posto abbiamo trovato anche un uomo dell'Ufficio Indagini federale. Quel che abbiamo visto e sentito noi l'hanno cvisto e sentito anche loro»). E invece il giudice sportivo diede solo 2500 euro di multa per un fumogeno acceso e per una invasione di campo pacifica a fine partita. Era il 29 maggio 2006, domenica 18 maggio 2008 la storia si è ripetuta. Tale e quale.