C'è solo l'A.S.Roma!

Si lavora alla cessione di Mancini


Un anno fa, Alessandro Faiolhe Amantino detto Mancini era il pezzo pregiato del mercato: lo voleva il Liverpool, lo voleva l'Inter (che forse lo vorrebbe ancora se il suo forse omonimo Roberto non fosse sulla strada di Londra, sponda Chelsea), e lo voleva il Lione, che se lo era ricordava bene per il numero da circo con cui aveva ipnotizzato Reveillere negli ottavi della Champions League 2006-07, prima di segnare il gol più bello della sua carriera. Talmente bello che un anno dopo il Lione lo vuole ancora, nonostante la stagione con più ombre che luci vissuta dall'esterno di Belo Horizonte. Che ha comunque lasciato i suoi strascichi, visto che un anno fa l'offerta era ben superiore ai venti milioni di euro, e quella attuale difficilmente supererebbe i dieci. Cifra non trascurabile, tenendo conto che se il giocatore decidesse di andare all'estero esercitando la clausola Fifa per rescindere l'ultimo anno di contratto la società giallorossa incasserebbe poco più della metà. Una clausola che sarebbe diventata inapplicabile se si fosse arrivati a un rinnovo che a fine agosto sembrava vicino, alle stesse cifre e con gli stessi premi a rendimento concessi a Mexes, che ai primi di giugno aveva firmato fino al 2011, ma poi l'accordo è saltato, proprio per le offerte di Lione e Liverpool, che hanno soffiato all'orecchio del suo manager, Gilmar Veloz, cifre che iniziavano per 4, unità di misura milioni di euro a stagione. A quel punto la distanza tra domanda e offerta è diventata così ampia da non richiedere neppure un incontro per formalizzare la rottura: il divorzio a fine stagione è considerato una certezza ormai da parecchi mesi, pronto pure il nome del sostituto, Antonio Di Natale, sempre che l'Udinese e gli Europei non facciano salire troppo il prezzo di un giocatore che il 13 ottobre compirà 31 anni. Per Mancini, si è appena aperta un'altra porta, quella del Nou Camp: dieci giorni fa l'ex giallorosso Guardiola ha preso il posto di Rijkaard sulla panchina dei blaugrana, l'esterno brasiliano è il primo della sua lista della spesa. I rapporti tra le due società sono ottimi, come dimostrato la scorsa estate dall'abbozzo di trattativa per mandare in Catalogna Cristian Chivu, e da quella, conclusa con successo, per Ludovic Giuly. A prescindere dalla destinazione del talento arrivato dal Brasile passando per Venezia, la Roma non lo rimpiangerà: troppo altalenante il suo rendimento nel corso della stagione, anche con il pubblico qualcosa si è rotto. E Spalletti, che appena arrivato nella capitale arrivò a minacciare le dimissioni se fosse stato ceduto alla Juventus, ultimamente lo ha più di una volta accusato di poca cattiveria in campo, facendogli assaggiare la panchina. Trentuno presenze e otto gol in questa stagione, terzo marcatore della squadra dietro Totti e Vucinic, quaranta centri in serie A in cinque campionati con la maglia giallorossa. Non ce sarà una sesta, resta solo da capire la destinazione futura.