C'è solo l'A.S.Roma!

Soros vuole un impegno scritto


Prima c'era chi voleva comprare e chi non ha voluto vendere. Ora le parti potrebbero presto invertirsi, tra George Soros e l'As Roma. La difficoltà della famiglia Sensi di attuare il piano di risanamento del debito di ItalPetroli sottoscritto a novembre dal CdA di Banca di Roma potrebbe essere la chiave di volta della vicenda. Il piano, infatti, benché non piaccia ai vertici di Unicredit (in cui, dopo la fusione con Capitalia, è inglobata anche Banca di Roma) e sia praticamente irrealizzabile a meno di colpi di scena, è tuttora in vigore. Solo al verificarsi degli event of default la banca riprenderà in mano la situazione: o negoziando un nuovo accordo, o muovendosi, e sarebbe ben più di una moral suasion , per la cessione di As Roma. E' una corsa contro il tempo, perché entro il 15 settembre bisogna ricavare 130 milioni dalla cessione dei terreni di Torrevecchia, per ridurre il debito da 377 milioni a 247. Ma entro il 30 giugno Pricewaterhouse deve certificare il bilancio e Banca Finnat deve aggiornare il piano industriale di ItalPetroli, decisivo per attuare la seconda fase del piano.Solo due eventi potrebbero cambiare le carte in tavola. In breve tempo deve saltare fuori o un compratore per Torrevecchia oppure uno per l'As Roma. E l'unico credibile è sempre George Soros, per quanto per il momento stia seguendo la vicenda da lontano (ieri era a Londra per presentare il suo libro). I rappresentanti dei Sensi lo sanno e hanno riallacciato i contatti, anche se gli advisor del magnate americano stavolta non vogliono brutte sorprese. Si può riprendere a parlare, sì, a patto che lo si faccia alle condizioni su cui si era già trovato un accordo di massima a marzo (210 milioni, compresa buonuscita per i Sensi, per il 66% delle azioni del club giallorosso) e alle quali si stava chiudendo ad aprile. Saltò tutto di fronte a una fantomatica offerta araba, che sarebbe arrivata tramite Raffaello Follieri, l'immobiliarista che in passato ha cercato di cavalcare ogni cordata, anche quella di John J. Fisher, e che è segnalato particolarmente attivo in questi giorni sulla questione. Per evitare ulteriori sorprese, gli uomini di Soros hanno chiesto ai rappresentanti dei Sensi di mettere nero su bianco la disponibilità a trattare la cessione di As Roma.È questo il segnale che gli americani aspettano. A quel punto sarebbero pronti a presentare l'offerta che fu definita da chi la vide ambiziosa, seria e rispettosa del ruolo svolto fin qui dalla famiglia Sensi per la storia dell'As Roma. Ma l'eventuale futuro assetto della società è uno dei punti ancora da chiarire e anche per questo la prossima settimana l'avvocato Joe Tacopina, che convinse Soros della bontà dell'operazione, sarà nella capitale. Intanto, in borsa dopo i rialzi delle ultime sedute, il titolo giallorosso ha ceduto oggi il 3,12% a 1,1800 euro. Ma di soldi e di azioni si parlerà ancora molto. Soprattutto la prossima settimana.