C'è solo l'A.S.Roma!

2-1 ai Ladroni d'Italia: la Coppa è ancora nostra!


In una meravigliosa notte di Roma all'Olimpico, portiamo il trofeo per la nona volta. Nessuno è come noi e ad alzarlo al cielo è Totti. Senza aiutini e nonostante le provocazioni interiste, in campo abbiamo dimostrato che i più forti siamo noi. Ladroni d'Italia presi a pallonate per più di due terzi di partita: decidono i gol di Mexes e Perrotta, inutile quello di Pelè. Spalletti: «Lavoriamo bene e vinciamo coppe». Rosella Sensi: «Bellissima e meritata. Come lo scudetto». Pradè e Conti: «Dedicata al Presidente»
«Gioco, lealtà, onore: è giallorosso il vero tricolore». Volano i coriandoli verdibiancorossi, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano ha appena consegnato al presidente del mondo Francesco Totti la coppa Italia appena conquistata sul campo dai suoi compagni, la nona della storia, la seconda consecutiva, il terzo trofeo su tre conquistato faccia a faccia con l'Inter in un anno e sarebbero stati quattro, adesso è chiaro a tutti, se non si fossero messi in mezzo gli arbitri che hanno portato alla squadra più lurida d'Italia almeno 11 punti, a ribaltare il verdetto inequivocabile del campo. Lo striscione è issato alto in curva Sud, Roma ha vinto ancora e gli ultras romani stanno lì a ricordarlo a tutti, con gli occhi gonfi d'emozione e di lacrime perché potrebbe essere l'ultimo successo targato Franco Sensi ma vada come vada non può essere l'ultimo, non lo sarebbe se restasse lui al timone perché questa è una squadra fantastica con un allenatore fantastico e dirigenti fantastici, a maggior ragione non lo sarebbe se il budget dedicato al rafforzamento avesse gli zeri finali che il magnate americano interessato all'acquisto sembra disposto ad investire. Ma la vita è adesso e in questo Olimpico pieno e giallorosso nelle parti aperte al pubblico è troppo bello godersi l'ennesimo trionfo, 2-1 all'Inter solo perché il calcio è uno sport che premia oltremisura certi singoli episodi, ma ancora una volta sotto il profilo del gioco una squadra ha dominato l'altra, con quattro palle-gol e due reti magnifiche di Mexes e Perrotta contro una palla -gol (il palo che ha negato il pareggio beffa) e un gol da cento metri di Pelè. Ma noi siamo Maradona.