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De Rossi, sfida Nazionale!


Già in ritiro con l'Italia, dovrà superare Ambrosini nelle discutibili gerarchie di DonadoniCon lui Aquilani, Panucci e Perrotta.Non l'ha alzata per primo, ma ha vinto la Coppa Italia con la fascia da capitano al braccio per poi condividere la gioia con Francesco Totti. All'Olimpico, insieme alla sua gente. Roba da brividi. Eppure, da ieri De Rossi ha già dovuto voltare pagina e iniziare un nuovo capitolo della sua straordinaria carriera. Quello dal titolo Euro 2008. Una mezza giornata libera, come per gli altri romanisti (Perrotta, Aquilani e Panucci) che formeranno i "Magnifici 4" in Austria e Svizzera. A loro e a Fabio Grosso (anche lui impegnato sabato sera nella finale della Coppa nazionale, quella di Francia vinta con il suo Lione) è stato concesso di unirsi alla comitiva a Coverciano un po' più tardi. Qualche ora in famiglia prima della lunga avventura che potrebbe durare, lo sperano tutti i tifosi della Nazionale, fino al 29 giugno.Un mese lontano da casa, affrontato però con la forza data da quel successo contro l'Inter, tanto voluto quanto meritato. Proprio lui, Capitan Futuro, che più di tutti si era scagliato contro i nerazzurri subito dopo la conclusione del campionato ricordando gli "aiutini" da loro ricevuti. La rivincita se l'è presa sul campo con una partita di straordinaria intelligenza. Il vero collante tra difesa e attacco. Roba alla quale a Roma sono tutti abituati, cose che sanno fare solo in quattro o cinque al mondo. Eppure non abbastanza per avere assicurata una maglia da titolare all'Europeo. Danielino dovrà convincere Donadoni (come se ce ne fosse ancora bisogno) e superare Ambrosini nelle gerarchie del ct. Discorso simile per Perrotta, l'uomo della Coppa Italia. All'Inter in finale ha segnato lo scorso anno all'andata e al ritorno e sabato ha dato il colpo del ko. Ha ritrovato la forma Simone e potrebbe fare lo stesso con la maglia da titolare in azzurro, sempre che il dolore al polpaccio accusato nel finale di gara all'Olimpico non complichi i suoi piani. «Sembra un crampo - si è limitato a dire Donadoni - ma dovremo valutare, spero davvero non si tratti di niente di grave».Tutto da scoprire, invece il ruolo che avranno nel gruppo gli altri due romanisti, Aquilani e Panucci. Qualcosa lo si comincerà a capire a partire da oggi, il primo vero allenamento, quello col gruppo al completo. Ieri è stata soprattutto la giornata della curiosità per il ritorno in Casa Italia di Antonio Cassano, che ha svolto quasi tutta la sgambata al fianco di Materazzi e Cannavaro e sembra essere stato bene accolto dai compagni (Zambrotta e Buffon hanno speso belle parole nei suoi confronti. «Speriamo che ci faccia vincere le partite, ma non mettetegli pressione» ha detto il portiere) e dal ct («Ci siamo sentiti e lui mi ha detto più o meno così: "Mister si fida? E io non la deludero"»). Per il resto la prima seduta azzurra ha visto la partitella in famiglia vinta 5-4 dalla squadra di Del Piero e Borriello (per entrambi doppietta). Sul bianconero Donadoni ha spiegato: «Chi è venuto qui ha dato la massima disponibilità, anche al sacrificio». Poi sull'esclusione di Inzaghi: «Io rispetto lui e lui deve rispettare me». Da oggi si farà sul serio, da oggi ci sono anche i romanisti.