C'è solo l'A.S.Roma!

E Rosella porta la Coppa a casa da papà Franco!


Dopo la festa in campo, l'abbraccio a papà Franco. Il marito in radio: «Siamo più forti dell'Inter»Una notte meravigliosa trascorsa in famiglia, perché la Roma questa nona Coppa Italia l'ha vinta così, in famiglia. Rosella Sensi porta a casa il trofeo, poco dopo mezzanotte. E a Villa Pacelli la Coppa resta per tutta la notte, la prima notte giallorossa. Prima la festa in mezzo al campo, la Sensi che esulta con i suoi ragazzi, che abbraccia amici e collaboratori, che viene portata in trionfo sotto la Sud. Poi, prima del ritorno a casa, una breve sosta in una sala dell'Olimpico, tra i familiari e stretta tra le braccia del marito Marco Staffoli, che con lei ha condiviso gioie e dolori di questa stagione. C'è anche la zia, Angela Fioravanti, che custodisce la Coppa che presto prenderà la via di casa. Lei, Rosella, sorride. Ha gli occhi raggianti e tanta voglia di abbracciare papà Franco, perché, lo ripete sempre e a ragione, «lui è l'artefice dei successi giallorossi». Lui, Marco, si ritrova improvvisamente protagonista, grazie a un inviato di Centro Suono Sport che gli chiede un'intervista. Perché, dice il giornalista, c'è una promessa fatta a inizio stagione da rispettare: «Se la Roma vince io parlo». Il successo arriva, ancora una volta in Coppa Italia. E Marco Staffoli si presenta davanti ai microfoni dell'emittente radiofonica. «Abbiamo conquistato due trofei su tre in Italia e quindi possiamo dire che è stata una stagione entusiasmante. La Roma ha dimostrato di essere più forte dell'Inter. Certo, se avessimo vinto anche lo scudetto... Però possiamo accontentarci così». Inevitabile che a lui, marito dell'ad giallorosso, chiedano un commento sul futuro della società e sulle voci relative al possibile arrivo di Soros: «Sarebbe stato meglio se queste cose non ci fossero state, ma vi assicuro che non hanno intaccato per niente il lavoro svolto. Speriamo solo che il prossimo anno non si ricominci con altre voci, diverse». Marco parla, ma Rosella non è più al suo fianco. È in auto e da lì ascolta le parole del marito dalla radio. È seduta sul sedile accanto al posto dell'autista, con il trofeo tra le gambe e l'accendino in mano, perché dopo tanta tensione sugli spalti serve una sigaretta. Il volto, finalmente, è disteso. La paura è lontana. Resta il sorriso. E la voglia di abbracciare Franco Sensi, papà Franco.