C'è solo l'A.S.Roma!

Ecco l'eredità dei Sensi


L'accordo con Wind e le operazioni sul marchio e su Trigoria. Ma anche 5 successi e tanti campioniEcco cosa lascerebbero i Sensi. E la moglie del presidente: «Inter aiutata, meritavamo lo scudetto»Trofei, campioni, accordi già fatti e altri da fare. La Roma, oggi, è tutto questo. E questo è quello che a breve potrebbe ereditare George Soros, il magnate interessato all'acquisto della società. Si parte dai conti del club, tutt'altro che in rosso: 27,8 milioni l'attivo al 30 giugno 2007, oltre il doppio rispetto all'esercizio precedente. Un risultato frutto di una gestione oculata e, soprattutto, di azzeccatissime operazioni commerciali. Su tutte la creazione della "Soccer di Brand Management" (o "Soccer SAS"), società che si occupa dello sfruttamento commerciale del marchio e delle attività di merchandising, marketing e sponsorizzazione. Un vero e proprio colpo vincente, che il club ha ufficializzato a novembre del 2006 e che ha portato nella casse giallorosse ben 135 milioni di euro. Come? Attraverso la nascita di una nuova società ad accomandita semplice (la "Soccer Sas"), in cui la Roma ha fatto confluire il ramo di azienda che si occupa di marketing, merchandising e sponsor, con l'ulteriore obiettivo di triplicare il fatturato legato a tali attività. Al vertice della Sas, attualmente, c'è Cristina Sensi, una delle due sorelle di Rosella. L'eventuale arrivo di Soros, tuttavia, potrebbe cambiare le cose. Il nuovo assetto societario, infatti, è tuttora materia di discussione. Peraltro, non è da escludere che il magnate americano decida di mandare in liquidazione la Sas e di ricondurre le attività di sfruttamento del marchio direttamente all'AS Roma.Altra operazione commerciale in essere è quella relativa alla cessione in lease back del complesso sportivo di Trigoria, annunciata dal club il 28 dicembre 2005. Il club, in pratica, ha venduto il "Fulvio Bernardini" a Banca Italease, ricavando 30 milioni di euro. Allo stesso tempo, ha sottoscritto un contratto di leasing della durata di 15 anni attraverso la controllata AS Roma Real Estate, con la possibilità di esercitare un'opzione per il riscatto del centro sportivo. Una normale operazione di ingegneria finanziaria, che ha permesso alla proprietà di mettere qualche soldo in cassa. Recentemente, poi, è nata una fondazione per la realizzazione di un museo giallorosso. E la scorsa estate sono stati firmati nuovi contratti con Basic Italia Spa (licenziataria del marchio Kappa) e Wind. Dal 16 luglio 2007 Kappa è lo sponsor tecnico giallorosso, in virtù di un contratto triennale che garantisce alla Roma un guadagno a salire (da 4,5 a 5 milioni di euro). Il primo agosto dello stesso anno, invece, è stato ufficializzato l'accordo sino al 30 giugno 2009 con Wind, il main sponsor: sei milioni per le prime due stagioni e opzione per un terzo anno a 7 milioni. Soros potrebbe decidere di rispettare i contratti in essere. Ma potrebbe anche cambiare rotta, magari scegliendo come sponsor tecnico un'importante azienda americana.Quelli attuali, comunque, sono guadagni preziosi. Entrate che, unite alla oculatissima gestione degli ultimi quattro anni, hanno ribaltato la situazione economica della Roma e permesso la nascita di un progetto ambizioso. Un progetto fatto di campioni, ma anche di successi. Solo nelle ultime due stagioni, con Luciano Spalletti in panchina, sono arrivate due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana, tutte contro l'Inter. Mai, peraltro, la Roma aveva vinto due trofei nello stesso anno calcistico, cosa avvenuta adesso. E solo durante l'era Viola era riuscita nell'impresa di aggiudicarsi due coccarde consecutive: 1980 e 1981 ieri, 2007 e 2008 oggi. Non finisce qui, però. Perché con Sensi presidente i giallorossi hanno sfiorato il record di trofei che detiene la famiglia Viola: cinque quelli dell'attuale proprietà (uno scudetto nel 2000/01, due Supercoppe Italiane nel 2001 e nel 2007 e due Coppe Italia), sei quelli conquistati da Dino e Flora Viola (uno scudetto nel 1982/83 e cinque Coppe Italia). La bacheca, insomma, si è riempita. E un nuovo proprietario si troverebbe già tre scudetti, nove coccarde, due Supercoppe Italiane e una Coppa delle Fiere. Per non parlare dell'allenatore, secondo solo a Liedholm per successi a Roma, e del parco giocatori, Totti in testa. A proposito di giocatori, vanno ricordate le questioni contrattuali da risolvere a breve: De Rossi, Aquilani, Panucci e, nel caso restassero, Ferrari e Mancini. Poi c'è il riscatto di Vucinic, attualmente in comproprietà con il Lecce. Nulla, comunque, che possa scoraggiare un eventuale compratore, che non potrà prescindere dal passato e dal presente neanche per i rapporti con il Palazzo. Franco Sensi si è sempre opposto alle logiche dei potenti del pallone. Sua figlia Rosella ha cercato una via più conciliante. Le proteste, però, non sono mai mancate. Ultima quella di Maria Sensi, moglie del presidente, che alla trasmissione tv "La Signora in Giallorosso", si è schierata al fianco di De Rossi: «La Roma meritava lo scudetto e senza certe sviste arbitrali lo avrebbe conquistato. Del resto, quest'anno, è il centenario dell'Inter». Soros o non Soros, l'eredità giallorossa è anche questa.