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Tacopina a Roma, ma non per la Roma


L'avvocato italo-americano Joseph Tacopina è arrivato questa mattina intorno alle 6.30 all'aeroporto di Fiumicino. Si fanno più insistenti le ipotesi sostenute ieri dal New York Post, che ieri in un articolo titolato «Gooooooal for lawyer», «Gol per l'avvocato», sosteneva la tesi per cui l'acquisto della Roma da parte di Soros sarebbe questione di ore. Tacopina, tra i fautori della soluzione a stelle strisce, sceso dall'aereo con in mano una sciarpa giallorossa si è lasciato sfuggire un «Forza magica Roma». L'avvocato si è poi recato all'hotel Sheraton, seminando i cronisti. Dal club giallorosso fanno però sapere che le notizie trapelate sono prive di fondamento: «Non è stato raggiunto alcun accordo con alcun soggetto in merito alla cessione della partecipazione di controllo in As Roma né è previsto alcun incontro propedeutico a tale cessione», precisa una nota della società Italpetroli, controllante della societa giallorossa, con riferimento a notizie di stampa e su richiesta della Consob. «Pertanto sono da ritenersi prive completamente di fondamento le notizie che riferiscono di possibili incontri tra Joe Tacopina e membri della famiglia Sensi (o rappresentanti di questi o di Compagnia Italpetroli) aventi a oggetto accordi relativi alla finalizzazione entro la fine della settimana di un'operazione in tal senso». In mattinata poi, Mario Corsi, conduttore della trasmissione radiofonica "Te la dò io Tokyo", ha affermato che Tacopina è a Roma per fatti suoi e non per prendere la Roma per conto di Soros. Tacopina, tra l'altro, è anche il legale di Corsi e stamattina, al suo sbarco a Fiumicino, Corsi ha affermato che stava all'aeroporto per prendere l'avvocato, e dopo averci parlato, il conduttore radiofonico ha ammesso in diretta che Soros non è più interessato alla Roma e di aver appreso la notizia da Tacopina.