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Noi fermi al palo, le altre si muovono ed anche parecchio


Wolfsburg su Totò, Amauri alla Juve, Gilardino viola così come Vargas, Modesto al Genoa.
Se la Roma aspetta di sapere a quanto ammonterà il budget di mercato, le altre si muovono, e parecchio. Finendo per pestarle i piedi: se l'operazione che ha portato Zambrotta al Milan - era solo una provocazione quella di Spalletti, che rivedicava di saper allenare anche fuoriclasse affermati come lui e come Eto'o - non ha riguardato neppure di striscio la società giallorossa, che non avrebbe potuto versare 9 milioni di euro al Barcellona per un giocatore di 31 anni compiuti, assicurandogli al contempo un triennale da 4 milioni netti a stagione, altre operazioni hanno fatto ben più male. Su tutte quella che ha portato Amauri alla Juventus: l'italo-brasiliano era stato seguito a lungo, veniva considerato il giocatore ideale, per fisico e tecnica, per far coppia con Totti, a costo di cambiare l'ormai consolidatissimo 4-2-3-1 di Spalletti per varare uno schieramento a due punte. C'era il gradimento del giocatore, che ormai un anno e mezzo fa aveva riportato la rottura totale del legamento crociato, facendosi operare a Villa Stuart dal Professor Mariani, finendo, tra controlli e rieducazione, per fare amicizia con Francesco Totti. La Juventus se lo è portato a casa a fine maggio, a Trigoria erano convinti di poter bruciare sul tempo la società bianconera, strappando anche un prezzo migliore, invece dei 22,8 milioni di euro ottenuti da Zamparini, sia pure inserendo due contropartite tecniche come Nocerino e Lanzafame (in comproprietà). Difficile, invece, strappare un prezzo migliore per Alberto Gilardino, 14 milioni di euro, con un contratto, premi esclusi, di un milione e 650.000 euro, ampiamente al di sotto del tetto ingaggi della società giallorossa. L'affare l'ha fatto la Fiorentina, sfruttando anche i rapporti con Prandelli, l'allenatore che, nella sua (brevissima) permanenza sulla panchina della Roma ne aveva in tutti i modi caldeggiato l'acquisto, pur sapendo che, dopo due stagioni di fila a 23 gol, il Parma se lo sarebbe fatto pagare ben caro. Tre anni dopo per il Milan, considerando pure l'esplosione di Borriello, riportato a casa riscattando la comproprietà dal Genoa, era poco più di un esubero di lusso.La Fiorentina si è portata a casa anche il peruviano del Catania Vargas, anche se in questo caso la Roma, che aveva seguito il giocatore, sembrava ormai essersi defilata a prescindere dallo stanziamento del budget, visto che la società siciliana ha preteso dai viola dodici milioni di euro cash, cifra ritenuta non congrua. Come i cinque milioni pagati dal Genoa alla Reggina per Modesto, l'obiettivo di un'estate intera, quella scorsa. Un nome che, viste l'età, per motivi opposti, di Tonetto e Antunes, sarebbe potuto tornare attuale. L'Udinese sembra intenzionata a chiedere - al di là dell'incedibilità, a cui non crede nessuno, sbandierata anche in tempi recentissimi dal dg Pietro Leonardi - una dozzina di milioni per Di Natale, la prima scelta di Spalletti per la sostituzione di Mancini. A Trigoria quella cifra viene considerata troppo alta, se l'ex empolese all'Europeo dovesse mantenere lo stesso stato di forma fatto vedere nell'amichevole con il Belgio (doppietta) potrebbe persino salire ancora. E nel frattempo si è fatto sotto il Wolfsburg, che dopo aver preso i campioni del mondo Zaccardo e Barzagli sembra intenzionato a investire per la terza volta sul mercato italiano.